L'oppure

Ciò che inferno non è- Alessandro D’Avenia

Di formazione prettamente classica, Alessandro D’Avenia riflette la sua personale esperienza di liceale nel suo nuovo romanzo “Ciò che inferno non è”, amalgamandola con quelle

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La crisi dell’IO nella poesia del Novecento

Parlare della poesia del Novecento non è affatto semplice. Tuttavia, l’incontro di stamani con Claudia Crocco e Roberto Galaverini ha sviscerato in modo impeccabile ciò

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Necci, Giorello e il tradimento

Incontro di affascinante portata quello di ieri sera all’Auditorium Istituto Vendramini che ha visto protagonisti la storica Alessandra Necci e il filosofo Giulio Giorello. Attraverso un’analisi di diversi episodi

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L’uomo: una storia ancora aperta

Lo studio è essenzialmente lettura; e la lettura è essenzialmente un viaggio dentro di noi, attraverso un libro che impone una attitudine riflessiva Così si

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Speciale inaugurazione ieri sera con Pennac

È tutto ciò che voi fate per la letteratura che mi riporta qui. Sempre. – Daniel Pennac su Pordenonelegge Ieri sera la cerimonia inaugurale di

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Guardare al presente attraverso i classici, gli dèi dell’Olimpo insegnano

“Classici contro” suona come un ossimoro, una sorta di paradosso che stride agli occhi di chi i classici li consuma ogni giorno. Questi sono l’istituzione,

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Per vivere bene, bisogna pensare bene

Il professore e filosofo italiano Carlo Sini, oggi a Pordenonelegge, propone una riflessione sull’arte del vivere bene, strettamente collegata con l’arte della lettura e della

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Massimo Mantellini e il futuro della rete

Massimo Mantellini è uno dei “pionieri della rete” che abbiamo in Italia: dal 2002, anno in cui ha aperto il suo manteblog, è un punto

Pensieri tra le pagine

Danubio di Claudio Magris

La lingua in cui scrivo è carente, la sua grammatica il duale necessario per coniugare e declinare senza equivoci la sostanza continua della vita. Se

Pensieri tra le pagine

Verso Pordenonelegge 2015 – Zerocalcare

Esiste una generazione fumosa, nata tra il secondo lustro degli anni Ottanta e il primo dei Novanta, destinata ad una scomparsa ridicola quanto quella del Dodo.