Le pitine sono un tipico piatto del Pordenonese, proveniente dalla Val Tramontina. Esse consistono in delle piccole polpette di carne macinata, sale, aglio e pepe nero. Nate dall’esigenza di non sprecare nulla della carne dell’animale cacciato, sono composte da carni ovine o caprine o da selvaggina ungulata d’alta montagna, come ad esempio il camoscio o il capriolo. Originarie delle borgate del comune di Tramonti di Sopra, hanno la forma della polpetta perché anticamente non c’era possibilità di reperire budella per insaccare la carne e quindi conservarla; sin da metà ‘800 vengono preparate per poi passarle nella farina di mais e fatte affumicare.
Oggi può essere cotta nel latte di vacca appena munto per un gusto più “naturale” oppure rosolate lentamente nel burro, che consiste nella modalità di cottura più comune e gustosa, a confermare come le pitine sono uno dei piatti più caratteristici della nostra cultura del burro.

 

Ingredienti: 

Pitine

Burro

Polenta

Prezzemolo

 

Tagliare a fette le pitine e scottarle in un tegame largo con il burro per pochi minuti. A parte, preparare la polenta cercando di ottenere una consistenza tenera e morbida. Una volta cotta, versare la polenta sul piatto creando un fondo dove porre successivamente le fette di pitina e versare sopra il burro fritto rimanente dalla cottura. Cospargere con prezzemolo tritato finemente e il piatto è pronto per essere servito.

Un’aggiunta gustosa può essere cospargere la polenta di crema di Formadi Frant, per poi porci sopra le pitine e il burro.

Le pitine con la polenta sono un ottimo abbinamento con un Pinot Nero, magari del Friuli Grave.

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