La rivista americana Wine Spectator, la più influente al mondo per quanto riguarda il mondo del vino, ha stilato la lista delle 104 migliori cantine d’Italia e i loro vini. Questa lista è quella che verrà presentata a OperaWine 2017, l’evento di apertura del Vinitaly di Verona. Essere in questa lista è un traguardo molto ambito e prestigioso, poiché significa essere i migliori in Italia.
Per quanto riguarda il Friuli-Venezia Giulia sono quattro le cantine che entrano nella top 100: le tre conferme di Jermann, La Tunella e Livio Felluga e la new entry Vie Di Romans.
Jermann è un’azienda d’eccellenza nel Collio friulano, che si divide tra le sue tenute di Villanova (Farra d’Isonzo, GO) e Ruttars (Dolegna del Collio, GO). Pluripremiata negli anni, è una cantina nata grazie al fondatore Anton Jermann, che nel 1881 lascia la regione vinicola austriaca del Burgenland e poi le vigne in Slovenia per mettere radici in Friuli-Venezia Giulia. La tradizione di vini bianchi di altissima qualità e di rossi robusti continua fino ai giorni nostri. Il vino premiato da Wine Spectator è il Vintage Tunina 2013, un uvaggio di Sauvignon, Chardonnay, Ribolla Gialla, Malvasia Istriana e Picolit, che viene identificato come un vino pregiato molto particolare e intenso, per la cui produzione viene fatta una selezione delle uve migliori raccolte tardivamente rispetto alla normale vendemmia su una superficie di terreno ridotta.
La Tunella è uno degli esempi in cui si può riscontrare una convivenza di tradizione e voglia di sperimentare. Situata nell’area dei Colli Orientali del Friuli, a Ipplis di Premariacco (UD), è una realtà molto affermata grazie anche all’impegno di Massimo e Marco Zorzettig, in grado di coadiuvare perfettamente le tradizioni familiari tramandate dal nonno Min e dal padre Livio con il desiderio di innovazione e spinta verso il futuro. Il vino nella top 100 coincide con il Biancosesto 2013, un vino di grande personalità che richiama molto la tradizione friulana, poiché prodotto solamente con due vitigni autoctoni: 50% Friulano e 50% Ribolla Gialla.
Livio Felluga è invece una cantina la cui estensione collinare spazia sia nel Collio che nei Colli Orientali del Friuli, tra le migliori anche per la sua storia. Il signor Felluga si distingue per la sua grande caparbietà; egli infatti fu molto abile nell’impegnarsi a far diventare quelli che erano dei vecchi vigneti nelle colline attorno a Rosazzo una realtà aziendale molto affermata, da prendere come esempio. Con sede a Brazzano (Cormons, GO), l’azienda è stata premiata per il suo Terre Alte 2008, un vino prestigioso formato dall’assemblaggio di Friulano, Pinot Bianco e Sauvignon. Profumato e intenso, ha una grande struttura che, con il passare degli anni e l’invecchiamento, acquisisce complessità ed eleganza.
La novità per il 2017 è Vie di Romans. Situata nell’omonima località (presso Mariano del Friuli, GO), è più giovane rispetto alle altre premiate, avendo cominciato ufficialmente l’attività nel 1978, ma si è distinta grazie anche ai suoi principi fondatori, che si riferiscono all’attenzione per un insieme di fattori produttivi che aiutano a identificare la vera essenza dell’azienda e la qualità dei vini che vengono prodotti. Il loro vino d’eccellenza per Wine Spectator è lo Chardonnay 2011, vino bianco minuziosamente prodotto nella zona del Friuli Isonzo.
Un risultato ottimo per il territorio del Friuli-Venezia Giulia, che vede distinguersi nuovamente i territori del Collio e dei Colli Orientali, specialmente per quanto riguarda la produzioni di vini bianchi a dir poco eccellenti, affermati come sappiamo non solo in Italia ma nel mondo intero. La lista completa delle cantine italiane premiate verranno presentate al forum Wine2Wine a Verona e, come già detto, saranno protagoniste all’OperaWine il prossimo aprile.
Nato a San Daniele del Friuli il 25 ottobre 1993. Mi giudico determinato, testardo e preciso. Incuriosito e affascinato dal mondo del design, ho studiato comunicazione e UX e per lavoro mi occupo di marketing e content creation. Malato di pallacanestro, amante del buon cibo e del buon vino. L’oppure mi permette di valorizzare il territorio del mio Friuli, l’unico posto che rimarrà sempre casa mia, riscoprendone le tradizioni con un occhio proiettato al futuro.