11 MARZO 1918
Passano i barbari!
Oggi, contro il diritto delle genti, viene imposta alla popolazione una taglia di guerra di 15 000 korone, pena il saccheggio della chiesa parrocchiale e di 30 famiglie fra le principali della parrocchia, ed io, dal Ten. Col. Von Koppy, vengo dichiarato ostaggio.
Un picchetto armato germanico mi tiene in custodia severissima!

12 MARZO
Questa sera alle 15 la popolazione versa il denaro ed io sono messo in libertà! È stata una imposizione ingiusta, una prepotenza, una sopraffazione del crudele nemico, del barbaro invasore!

15 MARZO
Per usarmi una cortesia il Capitano Martinelli di Trento, comandante al Comunale il gruppo di prigionieri di guerra, ottiene il cambio di 500 russi con altrettanti prigionieri italiani. Gli sono molto grato per avermi così posto a contatto con fratelli italiani compagni di sventura. I russi erano specializzati nei furti e spiombavano tutti i vagoni ferroviari. Con mosse feline, con astuzia volpina, con rapidità da scoiattoli entravano nelle case, ove non c’era più niente di sicuro! Per saziare la fame cavavano la terra i tuberi delle patate poste a germogliare e li divoravano.
Cosa non fa fare la mala suada fames!
28 MARZO
È il giovedì santo. Oggi ha avuto qui luogo il solenne pontificale tenuto da Mons. Vescovo per la consacrazione degli Olei Santi per la diocesi nostra, per quella di Udine e per i bisogni dell’esercito invasore. Preannunciata da una lettera pastorale, è riuscita solennissima. Vi presero parte 26 sacerdoti diocesani e 12 curati militari, capitani austriaci, in compagnia del Vicario Generale del Vescovo castrense tenente colonnello Mons. Dott. Zhanel. La chiesa era zeppa dalla popolazione accorsa anche dai paesi vicini. Tutto andò bene, ed il Vescovo ebbe poi a dire essere stata la consacrazione la più solenne che egli aveva compiuto. Per la parrocchia è stato un vero avvenimento!
Cosa commevintissima: alcuni confratelli mi hanno dichiarato di avere in tavola saziato la fame, che incominciavano a patire e che si fa sentire qua e là in tutte le provincie occupate! Per la circostanza la popolazione mi portò in casa tutto quello che aveva di meglio.
Ma il cuore non regge e soffro terribilmente a sentire tante miserie, tanti dolori, tante lacrime, che non posso asciugare che in minima parte. Quando finirà questa bufera infernale che mai non resta?

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