A pochi giorni dall’inizio della vendemmia i viticoltori friulani possono già vedere il bicchiere pieno fino all’orlo. L’estate particolarmente soleggiata, la forte escursione termica fra il giorno e la notte, l’ottima distribuzione della pioggia nel corso dei mesi e soprattutto lo splendido stato di salute degli acini, che ad oggi non hanno segnalato alcun tipo di malattie e bisogno di trattamenti, rappresentano le premesse ideali per una vendemmia che ha tutte le carte in regola per restare negli annali.
Gli elementi necessari alla produzione di ottimi vini ci sono tutti, una combinazione di fattori che difficilmente trova riscontri nel passato, almeno negli ultimi decenni. Soltanto nel 1997, nel 2003 e nel 2006 infatti, ottime annate per i vini friulani, la vendemmia cominciò sotto il segno di condizioni simili, con risultati che ancora oggi fanno parlare gli esperti. L’anno scorso, invece, una primavera troppo calda e un’estate particolarmente piovosa hanno lasciato con l’amaro in bocca gli addetti ai lavori, salvati soltanto dalla maestria e dall’estrema professionalità dei tecnici del settore, eroi nel portare comunque in salvezza una vendemmia da dimenticare.
Ma quest’anno è un’altra storia. La produzione d’uva si riassesta sui valori ormai consolidati nel tempo, con un aumento del 10/15% rispetto al 2014, per una produzione di vino stimata attorno agli 1,5 milioni di ettolitri nel solo Friuli Venezia-Giulia. Un buon 60% di questa produzione sarà rappresentata dal Prosecco e dal Pinot Grigio, i cosiddetti “bacini economici” della viticoltura friulana. Ma il restante 40%, in cui figurano i vitigni storici e autoctoni della nostra regione, potranno godere del traino per le esportazioni proprio da queste due varietà.
Allo stesso tempo però non mancherà la qualità. Le aspettative per l’annata 2015 sono infatti altissime, con vitigni che potranno tranquillamente ambire alle cinque stelle, ovvero il massimo riconoscimento qualitativo. In particolare i tecnici individuano le punte di diamante dell’imminente vendemmia in quattro vini bianchi: il Pinot Grigio sembra infatti poter garantire un’ottima resa, così come lo Chardonnay, la Ribolla Gialla e il Sauvignon, possibile protagonista, quest’ultimo, di una nuova ridente stagione di esportazioni all’estero, visto il recente successo del campionato mondiale a lui dedicato, tenutosi proprio in Friuli. Fra i rossi invece c’è grande attesa per il Merlot, che quest’anno sembra aver trovato le giuste condizioni per la sua resa migliore.
In meno di un anno la situazione è stata dunque ribaltata. Lo scorso inverno non è stato particolarmente freddo e in primavera ha piovuto nella misura giusta. Il tanto sole dell’estate ha giovato alle piante che sono cresciute sane e forti, favorendo allo stesso tempo una grande escursione termica, che darà ai vini friulani d’annata 2015 profumi intensi e aromi irresistibili.
Ora non resta altro che rimboccarsi le maniche, armarsi di forbici e partire alla vendemmia. Si comincia questa settimana con i vini bianchi da spumante come il Prosecco e la Ribolla Gialla, verso la metà di settembre per i rossi, se il tempo rimarrà dalla nostra parte.
Sono nato a Pordenone nel 1994. Attualmente studio Web Marketing e comunicazione digitale presso lo IUSVE di Mestre. Nel fine settimana lavoro in un ristorante tipicamente friulano, esperienza grazie alla quale mi sono avvicinato al mondo dell’enogastronomia locale e ai suoi valori. L’oppure e in particolare la rubrica per cui scrivo, Gusti della terra, rappresentano per me la possibilità di esprimermi: da sempre, infatti, amo scrivere e raccontare delle mie passioni e della mia terra.