“Frammenti di memorie. Cividale del Friuli e la società operaia durante la Prima Guerra Mondiale”. La cittadina, a cent’anni dalla Grande Guerra , allestisce una mostra per ricostruire gli anni dell’occupazione austro-ungarica in Friuli e a Cividale, su ideazione, progetto e realizzazione della Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Cividale del Friuli, nell’ambito del progetto “I luoghi della Guerra visti con gli occhi della Pace”.

Il percorso espositivo, allestito nella chiesa di Santa Maria dei Battuti e accessibile dal 24 gennaio al 29 marzo 2015, verrà suddiviso in cinque sezioni: la prima, dedicata al territorio e alla società cividalese alle soglie della Grande Guerra, tratterà degli aspetti sociali, politici ed economici della città durante il primo conflitto mondiale, mentre la seconda guarda alla Cividale dei primi anni di guerra, con mappatura dei luoghi dei presidi militari e documentazione fotografica inedita. Si passa poi alla terza sezione, dedicata alla ferrovia Udine-Cividale-Caporetto e alla quarta, con la disfatta di Caporetto e l’anno dell’occupazione austro-ungarica. L’Annus horribilis (1917), inizia infatti con le vicende della rotta di Caporetto (24 ottobre) e la Battaglia di Cividale (27 ottobre).

In un clima di tumulti generali causati dai recenti fatti, per garantire la stabilità, i Comandi militari scelsero un ristretto numero di cittadini a capo dei quali venne posto il parroco del paese che, per questo, venne nominato sindaco; dunque prende sempre più piede il fenomeno dell’istituzione dei sindaci-parroco. Fra questi spicca la figura di mons. Valentino Liva, classe 1867.

Il percorso si conclude infine con la quinta sezione, quella dedicata alla profuganza, il fenomeno certamente meno indagato e conosciuto della Grande Guerra. Cividale è la località più vicina al fronte e vive il dramma della disfatta e della drammatica ritirata dell’esercito italiano. L’esodo in un primo momento dei più facoltosi, poi diventa di massa, creando il fenomeno dello straniero in patria.

La mostra, seppur ricordando fatti accaduti cent’anni fa, ha un target piuttosto vasto, che va dall’anziano che mantiene i ricordi dei racconti su Cividale, al giovane curioso e desideroso di apprendere qualcosa in più della nostra regione.

“Frammenti di memorie” quindi porterà il visitatore, attraverso un percorso emozionale, a riflettere sul tema della pace e dell’inutilità di tutte le guerre.

 

 

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