Nel II secolo a.C. si stanziarono ad Aquileia le prime colonie di soldati e famiglie romane; ad alcune di queste vennero affidate terre da controllare, e dal nome di queste famiglie, da Mario precisamente, prese il nome Marano. L’aggiunta “Lagunare” arrivò solo molti secoli più tardi, per distinguerlo da altre cittadine con il medesimo nome sparse per il Regno d’Italia.

I Patriarchi difesero Marano contro i nemici, fino a quando la Repubblica di Venezia la conquistò e la assoggettò sino al 1797, apportando anche numerose migliorie.

Con la caduta della Serenissima le condizioni della fortezza peggiorano progressivamente, sino a rendere necessario l’abbattimento delle cinta murarie, che impedivano una corretta aerazione all’interno e di conseguenza favorivano il dilagare di nefaste epidemie.

Le fortificazioni veneziane oggi non sono più visitabili; tuttavia si può ancora notare lo schema geometrico delle vie principali e delle calli secondarie, che invece seguono uno schema a spina di pesce. Al Museo Municipale è conservata una collezione di resti archeologici di origine romana. Al periodo veneziano risalgono invece la Loggia Veneziana, il Palazzo dei Provveditori (XV sec) e la Torre Millenaria di Avvistamento. Da citare sono anche la Chiesa parrocchiale di San Martino, risalente al 1700, e la Vecchia Pescheria, oggi come un tempo luogo di ritrovo della cittadinanza.

Per gli appassionati segnaliamo anche la riserva naturale Valle del Canal Novo, oasi naturalistica meta di turnisti provenienti da tutto il mondo e quella delle “Foci dello Stella”, che occupa il delta del fiume Stella e la laguna circostante.

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