La settimana scorsa abbiamo iniziato a parlare delle parlate della pedemontana pordenonese, le quali dimostrano di essere in qualche modo un miscuglio di elementi veneti su una base friulana. Oggi ci occuperemo in particolare della zona di Aviano e di come le sue parlate possano essere a buon titolo definite friulane.

Giuseppe Francescato infatti, ne La varietà friulana di Aviano, tenta, attraverso dimostrazioni di tipo prettamente linguistico, di dimostrare la profonda friulanità della parlata di Aviano, anche con risultati in certi casi sorprendenti. Riassumerò le prove che l’autore adduce – con alcune aggiunte personali – per dimostrare la sua tesi:

– la parlata della zona di Aviano presenta la vocale -a finale (in nomi, aggettivi e forme verbali), come in tutto il Friuli occidentale, in contrasto con la -e del Friuli centrale. Dal momento che questa caratteristica è presente anche in altre varietà friulane in Carnia e nel Goriziano, non rappresenta un prova certa nel senso di una venetizzazione;

– per quanto riguarda la realizzazione dei suoni “e” e “o” lunghi vi è dittongazione rispettivamente in “éi” e “óu”: anche questo è un carattere presente in tutto il Friuli occidentale. Bisogna sottolineare che questa dittongazione agisce anche su elementi di lessico provenienti dal veneto;

– vi è la conservazione dei nessi consonantici gl-, cl-, bl-, pl-, tipici dei sistemi retoromanzi;

– l’argomento più forte, tuttavia, riguarda la diffusione di -e finale, che viene solitamente indicata come indizio principale della veneticità della parlata di questa zona, con particolare riferimento al suo uso come femminile plurale in sostantivi e aggettivi. Secondo Francescato, in realtà questa “e” corrisponde a una “i” del friulano centrale e rappresenta un esito tipico nel friulano occidentale. Questa caratteristica è quindi solamente apparentemente veneta, anche se sentita come veneta dai parlanti: la desinenza -is, consueta del friulano centrale diventa -es (femminile plurale ancora riscontrabile nel dialetto della frazione di Giais, più conservativo perché il paese è situato in un punto poco raggiungibile della montagna) e poi vi è la caduta della sibilante, elemento tipico del friulano occidentale (cfr. anche le Poesie a Casarsa di Pier Paolo Pasolini). Questo trattamento di “i” si può notare anche nella desinenza della I persona plurale dei verbi (passaggio da -in del friulano centrale a -en della variante in questione).

Se volete scoprire quali invece sono gli apporti del veneto delle parlate della zona di Aviano, non vi resta che aspettare la prossima settimana. A presto!

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