Naum Kleiman rappresenta senza dubbio uno dei personaggi più illustri nella storia del cinema russo. Direttore del Museo del Cinema di Mosca dal 1992, ha dedicato la sua vita al restauro e alla successiva distribuzione delle opere dei maggiori registi sovietici, come Boris Barnet e Sergei Eisenstein. A conferma del suo prestigio nel mondo del cinema, nell’ottobre del 1994, in occasione della tredicesima edizione delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, veniva conferito proprio a Naum Kleiman il premio Jean Mitry, quale riconoscimento dell’attività da lui svolta per tutelare e valorizzare il patrimonio cinematografico muto.
A vent’anni da allora, si trova costretto a lottare duramente per salvare il Museo del Cinema, che ha fondato e diretto per oltre un quarto di secolo.

In data 1 luglio 2014, il Ministro della Cultura della Federazione Russa, Vladimir Medinsky, aveva deciso di non prorogare il contratto di Naum Kleiman, nominando al suo posto Larisa Solonitsyna, caporedattore del giornale “SK Novosti”, l’organo ufficiale dell’Unione dei Cineasti Russi.
Nella “lettera aperta ai nostri colleghi del settore cinematografico e museale in Russia e all’estero”, Naum Kleiman e la sua équipe spiegano come il Ministero della Cultura russo stia in questo modo paralizzando l’attività del Museo.

“A tre mesi di distanza, tutta l’équipe del Museo ha ritenuto di dover esprimere la propria sfiducia nella nuova direttrice, cui viene rimproverata l’incompetenza, l’autoritarismo e le modalità di gestione che rischiano di compromettere il lavoro di tutta la squadra. […] Con il pretesto di “fare ordine”, Larisa Solonitsyna ha cominciato a licenziare i dipendenti a lei ostili, offrendo loro l’alternativa di ‘dimettersi per ragioni personali’. Ma per queste persone, impegnate da tre generazioni nel mondo cinematografico, lavorare al Museo non è un semplice impiego, bensì una vocazione, l’impegno di tutta una vita.
[…] La sera del 27 ottobre il Ministero della Cultura, attraverso l’agenzia di stampa Interfax, ha diffuso una nota riguardante supposte infrazioni, inclusi reati finanziari, in cui sarebbe incorso il Museo del Cinema, benché dopo una recente ispezione ministeriale si fosse già risposto a quelle accuse prive di fondamento.”

L’intento del Ministero sembra quindi chiaro a tutti: screditare l’ex direttore del Museo e il suo staff.
Così il Museo del Cinema di Mosca rischia di scomparire definitivamente, sotto la morsa del Ministero della Cultura. Tuttavia, una soluzione sembra ancora possibile.

“Fra le tante espressioni di solidarietà che abbiamo ricevuto in seguito al nostro appello, c’è un’importante proposta.  Volendo una propria sezione cinema, il Museo Statale delle Arti Figurative A. S. Puskin ha invitato il Museo del Cinema a diventare parte della sua struttura, con la possibilità per il Museo di disporre di un edificio autonomo per mostre e rassegne cinematografiche, sul modello della National Gallery of Art di Washington, del Louvre, del Museo d’Orsay e del Centre Pompidou di Parigi.”

Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone si fa così portavoce del disperato appello di Naum Kleiman ai colleghi dei musei, agli studiosi, ai cineasti e ai cinefili di tutto il mondo, affinché possano sostenere con qualsiasi mezzo a loro disposizione questa iniziativa, che non rappresenta soltanto il tentativo di mantenere in vita una delle più grandi istituzioni cinematografiche nel mondo, ma lo stesso valore culturale rappresentato dall’arte del cinema.

Per chi fosse interessato al sostegno dell’iniziativa, è possibile rivolgersi ai seguenti indirizzi mail: pr_museikino@mail.ru
help.cinemamuseum@gmail.com.

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