C’è una nuova tendenza, dettata forse dai tempi o da agenti di marketing, che vede al cinema nel genere supereroistico la nascita di una nuova fase: un tono più scanzonato, dove anche il supereroe è soggetto a crisi e vive la quotidianità, un esempio di tutto ciò è Guardiani della galassia di James Gunn.
Forte dell’influenza Disney, la pellicola è già un cult tra appassionati e non, un mix perfetto di ironia, azione e temi rilevanti. Peter Quill e la sua improvvisata banda di fuorilegge che combatte per salvare la galassia dal male, è una delle vicende Marvel più graffianti e divertenti. La trasposizione filmica riesce a rendere reali dei mondi che sul fumetto già funzionavano, rendendoli ancora più interessanti. Attraverso una colonna sonora seducente, personaggi ben scritti e, nel caso degli “alieni”, ben resi sia per caratteristiche fisiche che di costume. C’è un’idea di fondo che si prende gioco del genere, senza denigrarlo, realizzando un bignami di tutto ciò a cui siamo stati già abituati negli ultimi anni. Finalmente esce la componente sessuale, spesso evitata o camuffata da altro, e viene dichiaratamente sottoscritto il fatto che siamo difronte ad un film che deve far gongolare per due ore ogni tipologia di spettatore. Sono stati evitati con maestria, per esempio, pipponi su razzismo legato al colore della pelle, o moralismi fine a se stessi sugli insegnamenti che possono portare l’amicizia, l’amore ecc… ogni volta che il campanello d’allarme suona, arriva una battuta a sdrammatizzare o a schernire. Gunn dosa bene sia l’azione che i dialoghi mai inutili o idioti, relegando gli effetti speciali al loro compito originario senza renderli protagonisti ma amalgamandoli con la messa in scena in modo autoriale. C’è quindi una volontà ad andare oltre al mero blockbuster, senza dimenticare il pubblico di riferimento, anzi, educandolo a riconsiderare il genere, una cosa non da poco per un prodotto di massa! Guardiani della galassia è stato salutato come il nuovo Guerre stellari…speriamo che non prenda la brutta piega degli ultimi episodi però!
Andrea Moschioni nasce a Pordenone il 04 dicembre 1982. Malato di cinema fin da quando è in fasce, dopo aver conseguito la Laurea in DAMS e aver frequentato un Master allo Ied di Venezia, si diletta nella realizzazione di cortometraggi sia come attore che come autore. Attualmente lavora nel teatro ed è membro della Compagnia degli Imprevisti di Pordenone. Redattore della rivista Mediacritica.it, non riesce ancora a liberarsi dal morbo del Cinema.