Feste a tema, eventi a livello mondiale, come il “Premio internazionale alla migliore sceneggiatura cinematografica – Sergio Amidei”, mostre e ospiti, come il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, sono tra le varie attività che si svolgono all’interno del Palazzo e del Parco Coronini Cronberg.
Situato in centro, nelle vicinanze del polo dell’Università di Udine Santa Chiara, si trova uno dei parchi più grandi di Gorizia: oltre ad un magnifico paesaggio adatto per gli appassionati di foto, è ideale per una piccola escursione o, per chi preferisce, leggere e studiare, immersi nel silenzio della natura. Nel giardino si trovano numerose specie botaniche provenienti dalle zone mediterranee, dall’Europa centro-balcanica, dall’Asia e dall’America. Tutto in armonia con terrazze panoramiche, fontane, pergolati, scalinate, diverse statue ed un tempietto neoclassico, posto su una collinetta realizzata artificialmente con pietre del Carso goriziano. Come per il Castello della città, anche qua viene narrata una leggenda. Questo evento, però, non è mai stato confermato e non proviene da una fonte ufficiale. Si narra che tantissimi anni fa, una notte durante una festa a Palazzo, un conte si suicidò buttandosi da una delle terrazze del giardino, annegando nella fontana, che si trova proprio al di sotto. Vista la profondità della fontana, il corpo non fu mai più ritrovato.
Il parco fa da cornice a quella che, secondo antiche testimonianze, era una torre, costruita forse con lo scopo di controllare l’ingresso a nord della città. Con il passare degli anni, tra il 1593 e il 1598, la struttura subì un cambiamento totale, diventando una casa-forte, per volere di Carlo Zengraf, segretario degli stati provinciali di Gorizia. L’immobile fu poi venduto a Riccardo Strassoldo, come viene documentato nella stima redatta il 4 settembre 1614, a causa di gravi difficoltà economiche al quale il figlio, e quindi erede, di Zengraf dovette far fronte. Con la famiglia Strassoldo l’aspetto del palazzo cambiò ulteriormente, infatti impostarono la ristrutturazione secondo le tipologie della casa dominicale: fu eretta la cappella a unica navata dedicata a sant’Anna, furono costruiti l’edificio delle scuderie, due manufatti ad uso agricolo e di abitazione per i coloni e la cancellaria adiacente alla cappella. Di nuovo, però, il palazzo venne messo in vendita, a causa della situazione economica negativa degli Strassoldo unita ai danni derivati dalle campagne napoleoniche, inizio del XIX secolo, che rovinarono la struttura. Il 7 ottobre 1820 tutte le proprietà immobiliari e tutti i diritti giurisdizionali legati al nome Grafenberg furono acquistati dal conte Michele Coronini Cronberg, il quale, a partire dal 1833, sottopose l’edificio a massicci interventi di ristrutturazione. Per ampliare gli spazi fu costruita un’ala di circa venti metri: i primi due livelli destinati alla residenza, mentre il terzo fu in gran parte occupato dalla biblioteca di famiglia. A poca distanza dal termine dei lavori, l’ultimo re di Francia, Carlo X di Borbone, all’epoca in esilio in una cittadina nei pressi di Praga, decise di trasferirsi con la sua corte a Gorizia, prendendo residenza proprio a Palazzo Coronini, mentre parte del suo seguito si stabiliva nel palazzo Strassoldo in Piazza Sant’Antonio (oggi Grand Hotel Entourage). All’inizio del Novecento, la struttura fu pesantemente danneggiata durante gli eventi bellici del primo conflitto mondiale e le spese per la ricostruzione furono a carico prima del conte Alfredo, nipote di Michele, e poi di suo figlio Carlo. Nel 1915, per sfuggire alle devastazioni, Carlo Coronini e la sua famiglia trovarono riparo da alcuni parenti nel castello di Wöllan in Slovenia. Al termine del conflitto il palazzo risultava colpito ripetutamente da proiettili d’artiglieria. Subito dopo la fine della guerra presero il via i lavori di recupero e si conclusero nel 1923. In questo periodo fu sancita anche la valenza storica del palazzo, sottoposto il 6 novembre 1922 a vincolo diretto di tutela dell’allora Ministero della Pubblica Istruzione.
Oggi si vedono molte persone che utilizzano il piccolo viale come scorciatoia, usano il parco come location per servizi fotografici di matrimoni, o che ci passano davanti, la maggior parte, però, senza sapere la storia di questo palazzo e quindi senza poterlo apprezzare a pieno. La proprietà dei Coronini Cronberg, infatti, può essere definita come un piccolo gioiello che va ad arricchire il patrimonio storico culturale di Gorizia.
Sono nata il 29 luglio del 1994 a Darjeeling (India) e italiana di adozione. Sono laureata in Relazioni Pubbliche all’Università di Udine e sono la responsabile della sezione di Gorizia. Io e questa città ci siamo viste crescere a vicenda. Continuo a crederci in questo luogo, perciò vorrei valorizzarlo, esaltando le sue potenzialità, ricchezze e tutto quello che può offrire.