Sono trascorsi un po’ di mesi (aprile) da quando a Gorizia si è tenuta la 35° Giornata del donatore. Migliaia di donatori di sangue hanno sfilato per le vie del centro, tante piccole goccioline di sangue in carta sono apparse sulle vetrine dei negozi e tanti stendardi sono stati alzati durante la sfilata.
Per questo evento sono venuti dei rappresentanti, o gruppi numerosi, di ogni regione d’Italia e diciamo che proprio qua è stata la differenza e l’unicità: persone con tradizioni e dialetti diversi, ma che in comune hanno il valore della donazione di sangue. Valore perché il loro gesto di solidarietà aiuta moltissimo e, alle volte, salva anche la vita. Il gruppo dei ragazzi “Giovani FIDAS” ha voluto ricordare Giulio Regeni, sfilando davanti a tutti con lo striscione di Amnesty International. Si sono sentiti vicini a questa causa, prima di tutto perché Giulio era un giovane studente come loro, e poi perché nonostante loro fossero venuti da posti molto lontani dal Friuli-Venezia-Giulia, la giustizia e la verità non conoscono né limiti geografici né altri limiti particolari.
Per un weekend intero, poi, Gorizia è stata letteralmente invasa dagli Alpini, infatti si è tenuta da venerdì 17 a domenica 19 giugno l’adunata delle penne nere del triveneto.
Domenica 19 si è svolta la sfilata vera e propria. È stato anche il giorno più emozionante: si poteva vedere la fierezza con la quale quasi trentacinque mila persone, per la maggior parte anziani, hanno camminato lungo il corso della città. Dal loro sguardo traspariva orgoglio: orgoglio per aver combattuto, per aver difeso l’Italia, orgoglio forse per essere riusciti a sopravvivere, nonostante quello che è successo. Un velo di tristezza e commozione generale ha suscitato un alpino in sedia a rotelle, spinto da suo nipote. Piangeva e salutava la gente che guardava dagli spalti e da dietro le transenne, mentre numerosi coriandoli verdi, bianchi e rossi con scritto “ITALIA” cadevano dal cielo. Osservando le persone, si riuscivano a cogliere piccoli dettagli che non potevano lasciarti indifferente: nonni che spiegavano la storia ai nipotini, bambini che agitavano felici le bandierine dell’Italia o ancora ragazzi che “hanno sacrificato” il week-end per stare con la famiglia, cosa che oggigiorno sembra molto rara.
E’ stata davvero una grande bella adunata che ha reso la città piena di colori e felicità, vita e allegria, musica per le strade, cori e danze.
E con grande attesa, Gorizia sarà il centro della cultura di popoli diversi. Da giovedì 25 a domenica 28, avrà luogo il 46° Festival Mondiale del Folklore, l’evento che ha come scopo riunire gruppi folkloristici provenienti da diverse parti del mondo, in modo tale da costruire ponti fra le persone, tra le diverse tradizioni e credenze. In queste quattro giornate numerosi saranno gli appuntamenti, ma da non perdere è la sfilata per la città, domenica pomeriggio, e la stessa sera il grande spettacolo che vedrà esibirsi i diversi gruppi sul palcoscenico in Piazza Cesare Battisti.
Una città piccola, ma sempre costellata di molteplici eventi di importanza anche a livello nazionale e internazionale. Questa è Gorizia: una tranquilla cittadina di confine, ma sempre in costante movimento.
Sono nata il 29 luglio del 1994 a Darjeeling (India) e italiana di adozione. Sono laureata in Relazioni Pubbliche all’Università di Udine e sono la responsabile della sezione di Gorizia. Io e questa città ci siamo viste crescere a vicenda. Continuo a crederci in questo luogo, perciò vorrei valorizzarlo, esaltando le sue potenzialità, ricchezze e tutto quello che può offrire.