Con lo scopo di collegare tutte le città dell’impero a Vienna, intorno alla metà dell’800, gli Asburgo compiono grandi investimenti per costruire stazioni in tutto il Regno Lombardo Veneto, ad esempio quella di Milano nel 1831 e quella di Padova nel 1842; nel 1846, poi, viene inaugurato il ponte della laguna, che collega ancora oggi Venezia e alla terraferma. Le ferrovie vengono edificate con capitale pubblico e gestite dalla Lombardisch – Venetianische Staatsbahn, cioè la Ferrovia Statale del Regno. Tuttavia, nonostante la novità del treno e i notevoli vantaggi che le stazioni portano alle città, il governo austriaco ritiene che gli investimenti non abbiano portato i risultati sperati e dal 1854 decide di far costruire le infrastrutture con fondi privati. Questa è la fortuna di Pordenone.
In quegli anni, infatti, Pordenone era una florida cittadina industriale, ma il porto sul Noncello cominciava ad essere abbandonato, e l’unica strada importante era la Napoleonica (oggi statale Pontebbana): era quindi necessario trovare una via di comunicazione che mettesse in costante contatto la città con gli altri centri del Regno e in particolare con Venezia. A metà secolo, dunque, si pone il problema di collegare la stazione di Treviso, costruita nel 1851, e quella di Udine, che verrà edificata solo nel 1860: tracciando una linea retta tra questi due luoghi, però, Pordenone rimane esclusa, a nord di questa linea ideale che attraversa Oderzo e Codroipo. Sono quindi i grandi industriali che, insistendo e soprattutto fornendo il capitale necessario, ottengono l’approvazione di far passare la ferrovia per la nostra città.
Il primo treno arriva a Pordenone il 30 aprile 1855, attorno a mezzogiorno, ed è accolto dalla folla curiosa e festante e dalle autorità cittadine al gran completo. Alle 4.02 del giorno successivo il convoglio riparte alla volta di Venezia carico di viaggiatori e arriva a destinazione tre ore più tardi: un grande miglioramento, quindi, se si considera che per compiere lo stesso tragitto le diligenze postali ci impiegavano circa otto ore! Naturalmente le locomotive sono a vapore e per viaggiare su treni trainati da locomotive elettriche bisogna aspettare l’inizio del ‘900. L’edificio della stazione non ha subito grandi cambiamenti nel corso della sua storia e anzi, a parte l’orologio aggiunto negli anni Trenta, è rimasto pressoché identico. Nel 1855, inoltre viene completato il tratto Pordenone – Casarsa.
Nata a Pordenone nel 1993, mi sono laureata in Storia a Ca’ Foscari (Venezia), dove sto proseguendo gli studi in Storia Contemporanea. Tra i fasti della Serenissima ho scoperto la passione per le zone industriali e ora mi sto specializzando in storia del lavoro e dell’impresa. Guido cantando – solo quando sono sola, perché mi vergogno – e non esco mai senza un romanzo e un registratore con batterie di riserva: convinta che le storie si nascondano ovunque, non voglio essere impreparata quando ne scovo una.