Nella parte orientale del Friuli si trova il Collio, una zona collinare a ridosso del confine tra Italia e Slovenia. Qui, l’uomo, ha trovato il terroir ideale per la Ribolla gialla, un vitigno autoctono che da secoli è coltivato nelle provincie di Gorizia, Udine, nelle colline slovene della “Goriska Brda” e, in passato, a Trieste e in Istria.
Gli antenati di questo vitigno sembrano essere l’uva Avola, importata dai romani durante la loro dominazione in terra friulana, oppure l’uva Robola, originaria delle isole Ionie e della Dalmazia, diffusa dai veneziani durante il periodo della Serenissima.
Quello che è certo è che questo vitigno è coltivato in questo territorio dal 1299, anno in cui è datato il primo documento, ovvero un contratto di compravendita, nel quale viene citata la Ribolla gialla.
Per più di cinquecento anni il vino ottenuto è stato uno dei più importanti del Friuli, tanto che veniva offerto in dono alle personalità illustri, fama che iniziò a calare verso la fine del 1800 quando venne abbandonato e, infine, nel 1900 l’interesse si spostò verso altri vitigni, tra i quali il Friulano, il Pinot grigio e il Sauvignon.
Così, uno dei vitigni storici di questo territorio è stato messo in sordina per più di cento anni, fino a quando i viticoltori hanno riscoperto le caratteristiche di questo vitigno, in particolare l’acidità molto elevata, che lo rendono estremamente duttile e capace di esprimersi attraverso diverse tecniche di produzione. Dalla “classica” vinificazione in bianco, il cui risultato è un vino di color giallo paglierino, fresco e fruttato, alla spumantizzazione, sia Martinotti che Champenoise, per concludere con le lunghe macerazioni sulle bucce, che a volte si protraggono anche per tre mesi, attraverso un processo produttivo che è molto simile a quello che si utilizza per le uve a bacca rossa, che porta a ottenere un vino di color giallo aranciato, caratterizzato dalla presenza leggera di tannini, pur mantenendo le note fruttate e la freschezza tipiche di questo vitigno.
Diverse sfumature di Ribolla che rendono questo vino il compagno ideale per le ricette di queste zone di confine, in cui la cultura grastronomica è frutto dell’incontro di diverse influenze e tradizioni.
Classe ’91, nato a Conegliano e laureato in Viticoltura ed Enologia all’Università di Padova. Le sue passioni sono il mondo del cibo e del vino e tutto ciò che è innovazione e tecnologia. La pizza e i film sono il suo unico credo, la musica è sempre in sottofondo. Sogna di: viaggiare e mangiare.