A Londra, agli inizi degli anni venti, essere una donna è ancora molto, molto complicato. Mrs Wilkins e Mrs Arbuthnot si incontrano quasi per caso in un tetro club femminile, rassegnate ma non ancora del tutto prive di una fiamma di irriverente curiosità. Ad entrambe è stato insegnato che il loro dovere è quello di compiacere, indistintamente, e di sfiorire lentamente nell’ordinarietà e nell’ubbidienza: che si tratti di un marito ormai non più innamorato o di un gruppo di fedeli in chiesa, il loro destino è quello (mai messo in discussione) di vivere per gli altri. Eppure, come il debole sussurro di un istinto quasi dimenticato, una voce riesce ancora a levarsi: e se meritassi di meglio?
E’ proprio da questo sussurro, da questo piccolo slancio di ribellione, che per Rose e Lottie inizia un’avventura estatica, alla scoperta di una libertà inedita e inebriante. Insieme, all’inizio quasi timidamente e poi con sempre maggiore entusiasmo, decidono di rispondere ad un annuncio sul Times per l’affitto di un incantevole castello sulla costa di San Salvatore, in Liguria. Dividendo le spese di affitto e di viaggio, pagate con il denaro tanto faticosamente messo da parte in una vita di rinunce, le due signore avranno a disposizione un intero mese da trascorrere in villeggiatura. A loro decidono di unirsi anche Mrs Fisher, altera e morigerata, e la bellissima Lady Caroline, desiderosa di sfuggire alla continua pressione dei corteggiatori e di allontanarsi da un’alta società che pare in grado di definirla semplicemente “bella”, senza attribuirle altre qualità.
Pubblicato nel 1922, ma dalla sensibilità contemporanea, Un incantevole aprile è un romanzo sul piacere della vita, sul trionfo dei sensi e della gratitudine, sul riscatto. E’ anche e soprattutto un romanzo femminista, un invito alla riscoperta delle gioie della vita e dell’importanza dell’introspezione. Più di ogni altra cosa, Elizabeth von Arnim dice alle sue protagoniste che ogni loro scelta e ogni loro desiderio sono importanti: libere da ogni costrizione, completamente sole e inebriate dalla sensualità di una primavera italiana, quattro donne del tutto diverse l’una dall’altra riscoprono se stesse e la bellezza della compagnia reciproca. Nel castello ligure in affitto, dove la servitù comprende a malapena i loro discorsi e il mondo esterno appare lontano miglia, nascono tra le protagoniste una complicità e un’autoconsapevolezza inaspettate, che fanno sbocciare un senso di indipendenza mai sperimentato prima.
Nel romanzo, sembra che l’autrice parli prima di tutto a se stessa: anche lei intrappolata in un matrimonio estremamente infelice (quello con il conte tedesco Henning August von Arnim – Schlagentin, conosciuto durante un viaggio in Italia), sembra trovare l’ironia, la sagacia e l’irriverenza per lasciarsi andare ad un sogno lussureggiante e per riprendere controllo di sé. Con uno humour e un contegno irresistibilmente inglesi, Lottie, Rose, Caroline e Mrs Fisher decidono che per la prima volta saranno loro a mettere le carte in tavola, riprendendo possesso di una vita rubata agli stereotipi, all’abnegazione e al “casto” rinnegamento di sé. Un incantevole aprile è un romanzo pieno di vita, da leggere (come il titolo stesso suggerisce) in una bella giornata di primavera, in un bagno di sole o ogniqualvolta si senta l’esigenza di guardarsi con occhi diversi. Un romanzo scritto da una donna per le donne, ma dal quale anche molti uomini potrebbero trarre un piacevole cambio di prospettiva.
Sono nata il 9 marzo 1996 a Pordenone, e frequento il secondo anno di scienze internazionali e diplomatiche presso il polo universitario goriziano. Sempre con il naso in un libro e scrittrice incostante, sono curiosa per natura e perennemente alla ricerca di qualcosa di nuovo (un qualcosa, però, di troppo spesso indefinito).
La musica è uno dei miei più preziosi alleati.