Molto spesso li si sente chiamare “bollicine”, un termine che non definisce nessuna caratteristica tecnica del prodotto ma che addirittura è soggetto a controversie tra i produttori. La realtà è che Prosecco, Champagne, Franciacorta e Spumante (tra i tanti) sono vini molto diversi tra loro.
Senza dubbio li accomuna il perlage, la tipica bollicina, che altro non è se l’effetto dell’anidride carbonica trattenuta nel vino grazie al processo di spumantizzazione.
Qual è allora la differenza?
Molte volte i bevitori meno esperti chiamano prosecco tutto ciò che è frizzante. Quando entrano in un bar li sentiamo spesso ordinare “un prosecchino”, anche se poi cosa metta l’oste in quel bicchiere a nessuno è molto chiaro, se non a chi è abituato a stare dall’altra parte del banco.
Bevitori o osti che siamo, il prosecco rimane tuttavia un vitigno. Un vitigno che però non si chiama nemmeno più prosecco, ma glera, vero nome dell’uva da cui nasce questo vino, presente soprattutto in Veneto e Friuli. Come per ogni vitigno, è possibile decidere se vinificarlo fermo o spumantizzato. Nel caso del prosecco si utilizza il metodo di spumantizzazione charmat, che consiste in una rifermentazione nelle autoclavi , quindi su larga scala.
Il prosecco è comunque prodotto in particolari zone, diverse tra loro in base all’esclusività del prodotto che rappresenta. Si distinguono così il prosecco DOC (denominazione di origine controllata), originario dei territori veneti di Venezia, Padova, Treviso , Belluno, e quelli friulani di Pordenone, Udine, Trieste e Gorizia, e il prosecco DOCG (denominazione di origine controllata e garantita), esclusivo della zona di Conegliano e Valdobbiadene oppure dei colli asolani.
Franciacorta e Champagne indicano invece due zone di produzione. La prima in Lombardia, vicino a Brescia, la seconda in Francia, ad est di Parigi. Entrambe danno il nome al loro vino principale, il Franciacorta e lo Champagne, ed entrambe adottano come metodo di spumantizzazione il metodo classico, chiamato in Francia metodo Champenoise, che consiste in una rifermentazione sui lieviti direttamente in bottiglia, che fa acquisire ad oggi singola bottiglia caratteristiche organolettiche indimenticabili.
Con il termine spumante si indica invece un vino privo di una specifica denominazione, spumantizzato indistintamente con il metodo charmat o il metodo classico.
Sono nato a Pordenone nel 1994. Attualmente studio Web Marketing e comunicazione digitale presso lo IUSVE di Mestre. Nel fine settimana lavoro in un ristorante tipicamente friulano, esperienza grazie alla quale mi sono avvicinato al mondo dell’enogastronomia locale e ai suoi valori. L’oppure e in particolare la rubrica per cui scrivo, Gusti della terra, rappresentano per me la possibilità di esprimermi: da sempre, infatti, amo scrivere e raccontare delle mie passioni e della mia terra.