Quando l’uomo imparerà a vivere secondo i ritmi della natura? Questa è la domanda che si pone Damijan Podversic, ospite di Pordenonelegge che ha tenuto assieme a Stefano Cosma, giornalista del vino, l’incontro di questo pomeriggio che verteva su un piccolo libro, “I vini macerati nati in Fvg ora conquistano il mondo” del compianto Mauro Nalato.

Per chi non lo conoscesse Damijan è un vignaiolo di buone maniere, un po’ rudi forse superficialmente, ma dalla profondissima spiritualità, specialmente nei confronti del vino. Questa caratteristica lui la riassume bene in una frase:

“Il vino è l’alimento dell’anima e non esiste alimento più spirituale”

Una frase che già lascia intravedere quel carattere e quella persona a metà tra il filosofo e il contadino, come lui ama definirsi; i suoi vini sono una forza della natura, letteralmente. Del resto i grandi vini si fanno con la filosofia e la ricetta vecchia di 8000 anni la dà la natura; non serve altro per Damijan. Della sua storia ha raccontato molto, soprattutto di come ogni errore che abbia commesso nella sua vita (in ambiente enologico si intende) sia stato, sostanzialmente, colpa sua. E non si vergogna a dirlo, minimamente, partendo dal presupposto che per fare un grande vino è necessaria la verità e il rispetto delle proprie scelte.

Uno dei suoi maestri è stato Josko Gravner, pioniere dei vini macerati nel mondo: da lui ha imparato l’arte, e come si suol dire, l’ha messa da parte. Damijan vinifica senza utilizzo di anfore, prediligendo doghe larghe nelle sue botti (rigorosamente di rovere), perché il vino ha bisogno di tempo, come l’uomo del resto. Aspetta sapientemente che l’uva maturi in vigna e a seconda della stagione, come ha spiegato, saprà già il tipo di vino che nascerà. Stagione calda e ventosa, un vino come una canzone degli AC/DC, vitale ed esplosivo, una stagione bagnata e fredda, un vino come la Nona sinfonia di Beethoven, arriva piano e poi si apre in tutta la sua meraviglia. E poi il seme, il filo del rasoio tra ossidazione e riduzione, il suolo che deve essere giusto per ogni stagione e tanti altri dettagli indispensabili, secondo il pensiero del vignaiolo, per ottenere un grande prodotto.

In conclusione riportando una frase di Damijan che di sicuro farà capire a chi legge quale sia la sua visione del mondo, enologico e non, e che a mi ha molto colpito:

“Sarò ricco se la mia terrà varrà, non se avrò il conto in banca pieno. L’uomo deve ridare importanza alla propria terra perché l’ha svalutata”