Per i giovani lettori che sognano, in futuro, di diventare loro stessi gli autori protagonisti di pordenonelegge, ecco che dal festival giungono alcuni preziosi consigli, 23 per la precisione! Questa mattina, presso la Biblioteca Civica, Pierdomenico Baccalario e Alessandro Gatti hanno infatti presentato in anteprima “Le 23 regole per diventare scrittori”, un manuale in forma di romanzo che si propone di svelare i piccoli segreti e i trucchi necessari per scrivere un libro per ragazzi. Un bel modo per avvicinare i giovani al mondo dei libri ed incentivarli a scoprire fin da subito la bellezza e la ricchezza della scrittura, perché, in fondo, tutti posso diventare scrittori, non avendo paura di esprimere ciò che pensiamo e ricordando che:

<<Quello che vediamo, lo vediamo solamente noi>>

Spostandoci presso il Palaprovincia di Largo San Giorgio, siamo andati a confrontarci con un argomento ampiamente trattato, ma sempre attuale, quello della verità. “Nuda veritas. Da Omero a Orson Welles”, questo il titolo dell’incontro tenuto da Filippomaria Pontani, Lucia Prauscello e Elisa Bugin, che hanno scelto di trattare questo tema chiedendosi cosa sia la verità e come gli intellettuali ne abbiano parlato dalla grecità ad oggi. È così iniziato un excursus attraverso secoli e secoli di storia del pensiero umano, lungo il quale si è arrivati a riconoscere i classici come rivelatori di verità e a caratterizzare quest’ultima come ricerca, sì difficoltosa e impegnativa, ma innegabile portatrice di libertà.

Ma pordenonelegge non è fatta solo di profonde riflessioni e incontri culturali, è anche celebrazione, festa! Così oggi, 13 settembre, proprio nel giorno in cui Roald Dahl, una delle pietre miliari della letteratura per l’infanzia, avrebbe festeggiato il suo centesimo compleanno, l’attore Giorgio Scaramuzzino ha deciso di ridare voce e corpo ai suoi personaggi più amati, protagonisti di storie diventate classici intramontabili per i bambini di tutte le generazioni, come La Fabbrica di Cioccolato, Le streghe e Matilda. Una lettura animata dal titolo “Buon Compleanno Roald Dahl!”, che ha permesso di ricordare a tutti, grandi e piccini, che per una fiaba c’è sempre tempo.

Nel frattempo, presso la Saletta del Convento di San Francesco, davanti ad un giovane uditorio formato da studenti della scuola primaria, è stato presentato un altro libro per ragazzi, “Il giudice alla rovescia”, di Luciana Breggia. Una storia particolare, in cui il giudice da interrogando, diventa interrogato e si mette a disposizioni dei cittadini di un paese che non riescono ad uscire dai loro permanenti conflitti. Un’astuta trovata dell’autrice, che, in quanto giudice essa stessa, è pienamente consapevole che il luogo in cui va coltivata la legalità è innanzitutto la scuola. Un libro orientato alla mediazione dei conflitti e alla risoluzione amichevole degli stessi, utile a tutti i “cittadini”, non solo i bambini.

Di storie vere e dolorose, invece, si è parlato presso l’Auditorium dell’Istituto Vendramini, dove Goran Vojnović e Shady Hamadi hanno raccontato al pubblico presente il loro esilio, “Un diverso esilio”. Vojnović ha parlato dei “cefuri”, gli immigrati delle Repubbliche meridionali della ex Jugoslavia di cui egli stesso fa parte, costretti a crescere ai margini economici ed esistenziali della bianca Lubiana. Hamadi ha invece ripercorso il suo esilio dalla Siria, un esilio fatto di partenze e incontri, di sconfitte, di rabbia e di delusione per il suo paese, oppresso dalla dittatura e dal fondamentalismo. Ed è l’impotenza l’aspetto più doloroso dell’esilio, un’impotenza che i due autori hanno sentito il bisogno di superare attraverso la scrittura e la divulgazione.

Non solo la letteratura, però, è stata protagonista di questa prima giornata di pordenonelegge! Un posto di rilievo l’ha avuto anche la scienza, con la lezione tenuta dal pluripremiato ricercatore Guido Tonelli presso il Convento di San Francesco. “La nascita imperfetta delle cose”, un lungo viaggio nel tempo e nello spazio in cui si è arrivati a dare una definizione di quella che, probabilmente, è l’origine del nostro universo: il Bosone di Higgs, meglio conosciuto come “la particella di Dio”. Ma al di là del nozionismo e della divulgazione scientifica, resta il messaggio che Tonelli ha voluto lasciare:

<<L’aspetto migliore della ricerca scientifica è proprio che siamo sicuri che ogni teoria, per quanto possa sembrare perfetta, prima o poi crollerà>>