C’è un solo posto in tutta Gorizia dove ci si può sentire davvero on the top of the world: il Castello.

Dalle mura della fortezza sembra di avere tutta la città sotto i piedi, si possono vedere case, chiese, vari edifici e si possono riconoscere anche alcune delle piazze più importanti. Gorizia è una città antica e la storia del Castello riflette un po’ quella che è stata la sua storia nel corso degli anni.

Il Castello viene nominato per la prima volta in un documento che risale al 1001 attraverso il quale l’imperatore Ottone III donava metà della fortezza e del territorio di Salcano al patriarca Giovanni II e l’altra metà al conte Verihen del Friuli. Si ha, però, notizia certa del castello solo nel 1202.

Durante tutto il periodo in cui vi hanno abitato i conti di Gorizia, il castello era centro delle attività amministrative e giuridiche della contea. In seguito, a cause di diverse vicende storiche, sia militari sia familiari, la fortezza passò prima sotto l’Impero asburgico, come proprietà dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo (1500) e poi, nel 1508, cadde in mano ai veneziani.  Segni del loro passaggio sono i bastioni e i torrioni, e non poteva mancare il Leone di San Marco, simbolo della Serenissima, che ancora oggi è situato nella porta principale dell’edificio. L’anno seguente la fortezza tornò tra i possedimenti austriaci, ma nel 1813 diventò caserma e carcere francesi. Non durò a lungo sotto questo dominio, poiché nel 1814, con il trattato di Parigi, ritornò ad essere di proprietà austriaca. Bombardato durante la Prima Guerra Mondiale, il Castello fu ricostruito durante il periodo fascista (1930) ad opera della Soprintendenza delle Belle Arti di Trieste e del Genio Militare. L’intervento cercò di riportare il complesso al suo aspetto medioevale e rinascimentale, mettendo in luce le antiche strutture del maniero scoperte durante i lavori di ripristino. Nel 1943 il castello di Gorizia fu occupato dalle truppe germaniche ed il suo giardino di nord-est utilizzato per le fucilazioni.

Come per ogni castello, anche per quello di Gorizia viene tramandata una leggenda: la storia della dama bianca.

Anni fa, si poteva vedere proiettata sulle cinta murarie l’immagine di una donna. Era lo spirito della contessa Caterina, moglie del conte Enrico, uno dei nobili che aveva vissuto nella fortezza. La donna era avidissima e sanguinaria, e, dopo la morte del consorte, continuò a vivere lontana dal mondo con il suo fedele servitore Giuseppe. Egli doveva prendersi cura di quattro feroci e pericolosissimi mastini, che venivano lasciati liberi per i cortili del castello, pronti ad assalire coloro che avessero tentato di entrarvi senza permesso della padrona o del suo servitore. Caterina era gelosissima dei suoi tesori, tanto che sarebbe ricorsa a tutti gli inganni e stratagemmi possibili per aumentare le sue ricchezze, che teneva custodite in uno scrigno di ferro, nascosto nei sotterranei. Soltanto Giuseppe sapeva dove si trovava quel tesoro. Una sera arrivò un cavaliere tedesco, diretto ad Aquileia, che pregò la contessa di ospitarlo per una notte. Il giovane aveva con sé un sacchetto pieno di monete d’oro. La contessa Caterina accettò la proposta, ma pensava già ad un modo per ucciderlo. Il ragazzo morì proprio quella notte e Caterina si impossessò di ciò che bramava. Quando la contessa morì, in circostanze ignote, Giuseppe non si degnò di darle sepoltura. Così ancora oggi durante le notti di luna piena, lo spirito di Caterina, rimasto incastrato sugli spalti, vaga per il castello alla ricerca delle sue ricchezze.

Oggi il Castello è centro di numerose iniziative culturali e di intrattenimento, come le rievocazioni storiche che rianimano la fortezza e che riescono a far vivere un vero e proprio viaggio nel tempo, vengono organizzati pic-nic per le famiglie nel suo grande giardino, e durante l’anno molti sono gli altri eventi che rendono possibile scoprire il castello al suo interno, dove tutt’oggi sono custoditi numerosi utensili, quadri, mobili e altri oggetti d’epoca.

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