Domenica 15 novembre si è tenuto presso la casa dello Studente di Pordenone il secondo appuntamento del ciclo di incontri condotti da Don Renato De Zan denominato Dai Comandamenti di Mosè ai Comandamenti di Cristo. In una sala come al solito gremita il biblista ha chiarito quali siano i valori morali fondanti la morale giudaico-cristiana.
Tali valori sono un fatto di relazioni con Dio, con gli uomini e con se stessi: i dieci Comandamenti stessi non sono della regole, ma dei suggerimenti per potere intrattenere una buona relazione con le tre componenti appena citate. Una relazione basata su un alleanza tra le parti: il modello ‘alleanza’ è un’istituzione giuridica accettata da tutti i popoli semiti, ed è lo schema scelto dal popolo ebraico per spiegare il suo rapporto con il Signore.
Le alleanze possono essere di diversi tipi e implicano sempre l’individuazione di alcuni rapporti gerarchici. L’alleanza richiede alcuni riti e prevede alcune procedure formali piuttosto fisse, oltre a obblighi, doveri ed eventuali punizioni per i diversi contraenti.
Ma quali sono i valori che si pongono alla base di ogni alleanza, i valori che in qualche modo circolarmente nascono dall’alleanza e la sostengono nel suo esistere? Sono, per definirli con termini ebraici, chesedh (‘misericordia come benevolenza gratuita; lealtà come impegno di fedeltà’) e ‘emeth (‘verità come sincerità e onestà; giustizia come lealtà e fedeltà). Sono due concetti, questi, che sono diversi ma indissolubilmente uniti e in un certo senso si potrebbero far corrispondere all’agape del Nuovo Testamento: sono i valori guida alla base di qualsiasi rapporto (si ricordi il famoso «ama il prossimo tuo come te stesso»).
La punizione per chi non rispetta le clausole dell’alleanza è la più grave immaginabile: la morte. Solo dall’esilio in poi Israele impara a chiedere perdono al Signore, che, in quanto rispettoso sempre dell’Alleanza, si configura come giusto, ma anche misericordioso, perché decide di non punire il popolo eletto, nonostante le sue mancanze oggettive. Con la Nuova Alleanza questo perdono diventa immediato ed eterno, grazie al castigo mortale subito, per tutti i credenti, da Cristo.
Una domenica all’insegna della storia della religione e dell’antropologia, dunque. Il prossimo appuntamento sarà il 20 dicembre.
Nato negli USA, da sempre vivo in Friuli. Laureato in Lettere Classiche, sono laureato in Filologia Classica presso il Collegio Superiore dell’Università di Bologna e in Studi Interdisciplinari Europei al Collegio d’Europa, campus di Natolin. Fieramente europeo, le mie giornate son in perpetua oscillazione tra Omero e il Manifesto di Ventotene. Opero giorno per giorno per costruire una nazione, un continente, una comunità che riconoscano il valore della cultura e che in essa si riconoscano.