Ai piedi delle Prealpi carniche si trovano tanti borghi caratteristici ed uno fra questi è entrato nella tanto ambita serie dei “Borghi più belli d’Italia”, soddisfando perciò i rigidi requisiti d’entrata. La cittadina sopra la quale voliamo oggi è Toppo, nel comune di Travesio, provincia di Pordenone.

Toppo è un piccolo borgo rurale di pochi abitanti e conserva ancora oggi la struttura agraria medievale sul quale è stato fondato, anche se in realtà la sua storia ha inizio in epoca romana. Questa frazione costituiva l’insediamento di una comunità di contadini che aveva organizzato il luogo con un sistema di masi: piccole aziende agricole a conduzione familiare comprendenti una struttura abitativa, un orto e vari terreni coltivabili.

Fin dal principio Toppo era composto da due nuclei divisi dal rio Gleria, da un lato i masi di Toppo (ora via Fornace, via Nazario Sauro e la chiesa di San Lorenzo) e dall’altro la borgata di Pino, ai piedi del castello (via Verdi e via Castello). Proprio qui, nel Cinquecento venne edificato il palazzo dei Conti Toppo Wassermann, che se prima era un’abitazione di campagna, nel Settecento fu poi scelta come sede amministrativa della famiglia Toppo. Particolare è il cancello d’ingresso che risale al 1543 e sul quale è riportata la scritta in latino: “Vengo aperto perché escano i cattivi. Vengo chiuso perché restino i buoni”. Di fronte all’edificio dei conti è situata la residenza estiva dei Conti di Spilimbergo.

Dalla parte del borgo di Toppo, oltre ai numerosi masi presenti e alla chiesa dedicata a San Lorenzo (esistente già nel 1220), sono situati la fornace da calce, costruita nel 1925 e catalogata come Insediamento di Archeologia Industriale nel 2006, e la Chiesa della Beata Vergine del Carmine. La cappella risale al tardo ‘400 e attorno ad essa ruota una curiosa leggenda secondo la quale qui, un tempo, sorgesse il paesino di San Vito Modesto. Tuttavia si narra che le frequenti pestilenze, allagamenti oppure le incursioni di Attila indussero gli abitanti ad abbandonare quel posto, andando ad insediarsi sotto le pendici della montagna e facendo nascere così l’attuale borgo di Toppo.

Sulla collina che domina il paesaggio si trova il castello, restaurato nel 2012, che è considerato uno dei più importanti esempi di architettura fortificata del Friuli del XII-XIV secolo. Le sue origini non sono del tutto chiare; leggenda vuole che sia stato eretto già al tempo dei Longobardi. In passato sono stati trovati documenti sul maniero datati 1186, ma la presenza del signore Uroino di Toppo, servitore del Patriarca di Aquileia, risale già al 1160. All’interno del castello si trovavano alcune strutture di servizio, mentre all’esterno una cerchia proteggeva il nucleo centrale. Infine, sotto la fortezza si trova un campo diventato ora suolo d’atterraggio per i parapendisti che si lanciano dall’altopiano del Monte Valinis.

Toppo, pur essendo un piccolo borgo, offre la possibilità di effettuare splendide escursioni in montagna, grazie ai numerosi percorsi e sentieri, e può fungere da punto di partenza per visitare luoghi d’interesse vicini, come il Puntiç, le Grotte di Pradis, le dolomiti friulane e lo stesso comune di Travesio. Di sicuro fascino è il percorso che da Toppo porta a Travesio, proseguendo per Molevana e Usago, per poi tornare a Toppo. L’itinerario può essere percorso in bicicletta e offre la possibilità di riscoprire il ricco patrimonio storico, artistico e culturale di queste zone.

Montagne e pianure del pordenonese donano paesaggi ricchi di storia, unici nel loro genere e permettono di praticare numerosi sport e attività a seconda delle proprie possibilità e interessi. Il borgo di Toppo offre tutto questo e merita sicuramente di essere visitato.

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