Piazza Matteotti (o San Giacomo come viene popolarmente chiamata), situata nel centro storico di Udine, è sicuramente uno dei punti nevralgici della città. Nel corso degli anni è sempre stata un luogo di riferimento e di ritrovo per gli udinesi che qui amano trascorrere qualche ora seduti al tavolino di uno dei molti bar e locali che si affacciano sulla piazza accompagnati dall’immancabile “spritz” o girovagare tra gli stand e le bancarelle che occasionalmente ricoprono la superficie della piazza. Qui si succedono comizi, manifestazioni culturali, concerti e rassegne di diverso genere che generalmente attirano un gran numero di persone. Sempre qui, fino a qualche anno fa, si teneva puntuale anche il mercato che contribuiva ad animare ancor di più il clima del luogo.
Proprio riguardo al mercato e alla chiesa di San Giacomo che si affaccia sull’omonima piazza c’è una curiosità che forse in pochi conoscono. La chiesa infatti, costruita nel XIV secolo per volere della confraternita dei pellicciai (una della confraternite animate da spirito di socialità cristiana che sorsero a Udine sul finire del XIII secolo), è caratterizzata da una particolarità sulla facciata che sfugge ai più: la presenza di un balconcino. Esso permise a molti patriarchi di Aquileia di “presentarsi” alla popolazione udinese una volta ricevuta l’investitura canonica ad Aquileia e quella feudale a Cividale, ma ricoprì nel tempo anche una funzione del tutto inusuale: consentiva infatti al prete di celebrare la messa nella giornata del sabato affacciandosi sulla piazza, in modo da permettere ai frequentatori del mercato e ai mercanti di parteciparvi senza dover interrompere le proprie commissioni o attività. Questa usanza particolare si è protratta ininterrottamente per quasi due secoli.
Passeggiando per il centro di Udine, passando per piazza San Giacomo, alzando gli occhi al balconcino della chiesa, si può provare allora ad immedesimarsi in un abitante della città dell’epoca e immaginarsi coinvolti in quella strana atmosfera che doveva crearsi nella mattinata del sabato; atmosfera caratterizzata da un miscuglio di persone, colori, odori, tra il caos del mercato e la solennità della funzione religiosa. Proprio da questa strana commistione tra sacro e profano nasce una riflessione su quello che è ed è sempre stato il ruolo di questa piazza per la città di Udine, un luogo di ritrovo e di incontro tra persone, tradizioni, culture ed anime differenti, anime che si rispecchiano anche nei diversi nomi che la piazza ha assunto nel tempo e con cui ancora oggi è conosciuta. Gli antichi nomi “piazza delle Erbe” e “del Mercatonuovo” e i più moderni “piazza San Giacomo” e “Matteotti” lasciano trasparire infatti la natura e la fisionomia popolare, religiosa e politica di questo luogo. Un punto di incontro dunque, piazza San Giacomo, che continua e continuerà sempre ad essere tale, essendosi guadagnata ormai da molti anni un posto speciale nel cuore della gente di Udine.
Sono nato a San Daniele del Friuli il 21 gennaio 1993 e studio ingegneria gestionale a Udine. Da sempre appassionato di sport e musica, ho scelto di collaborare con L’oppure per dare sfogo alla mia vena creativa minacciata da algoritmi e formule matematiche con cui mi devo fronteggiare quotidianamente. Mi piace viaggiare e scoprire posti nuovi, per questo scrivo per la rubrica “Voli sul territorio”.