La nostra regione, magnifica dal punto naturalistico, ci offre mille sfaccettature e custodisce una miriade di tesori, alcuni già conosciuti, altri ancora tutti da scoprire.
Ma c’è un tipo di tesoro, che molto spesso assomiglia a uno scrigno, che le nostre montagne nascondono agli occhi dei molti: le grotte.
Territorio “misterioso” spesso visto come appannaggio di esperti e di speleologi, regno di metafore archetipiche che a volte attirano, mentre altre fanno da deterrente: il buio, il freddo, l’ignoto.
Le grotte sono universi quasi paralleli e percorrerle è come andare in montagna, ma all’incontrario. Per noi speleologi è “quasi” normale passarci molte ore, ma garantiamo che la bellezza inaspettata che si scopre ogni volta (e spesso anche in grotte viste più volte) fa perdere la cognizione del tempo che passa e dello spazio che si percorre: l’acqua spesso ci accompagna nelle nostre avventure, sia essa sotto forma di ruscello, laghetti dall’aspetto tropicale o miriadi di goccioline che scendono dal soffitto; l’acqua e il tempo hanno creato spesso formazioni calcitiche che ai nostri occhi sono cristalli millenari che vanno dal bianco quasi trasparente al rosso, che possono essere formazioni microcristalline che si vedrebbero bene con una lente ma anche immense colonne alte decine di metri che fanno rimanere chi le osserva col naso all’insù a guardare; luoghi con animali bizzarri, forme di vegetazione che chissà come sono riuscite a sopravvivere senza luce.
Le grotte, sia quelle in alta montagna sia quelle sul mare sono degli enormi libri geologici ed è emozionante far scoprire alle persone quante cose ci possano svelare su terremoti, cambiamenti climatici, eventi antichi e catastrofici, fossili: il tutto semplicemente osservando pieghe nelle rocce o spaccature apparentemente senza significato.
Ma il mondo ipogeo non è solo geologia, biospeleologia, sismologia, turismo naturalistico: una grotta è anche un simbolo, va a toccare dei tasti archetipici dentro di noi spesso ormai sepolti… e allora le vibrazioni della Terra amplificano ciò che emerge ad esempio durante una meditazione, un bagno di gong, una seduta in cui si utilizzano antichi strumenti. Spesso entrare in una grotta assomiglia a un rito di passaggio, un attimo da dedicare all’introspezione, al lasciarsi alle spalle tutto ciò che ci opprime per scendere in noi stessi come si scende nelle profondità della terra: provare un’esperienza nuova, un viaggio sensoriale, delle vibrazioni che ci risvegliano, per poi uscire rinnovati.
Noi di InsideFvg crediamo nelle potenzialità sotterranee di questo magnifico territorio e conduciamo in mondi sotterranei naturali chi è curioso, chi ha già avuto una prima “infarinatura” in una grotta turistica illuminata e attrezzata, chi desidera approcciarsi a questa parte della natura friulana in maniera vera, meno preparata ma sempre in assoluta sicurezza.
Siamo Tiziana e Paolo, due guide iscritte all’Albo delle Guide Spelologiche FVG ma prima di tutto siamo due speleologi appassionati che amano frequentare, fotografare, sperimentare sempre nuove emozioni sotterranee.
Ci piace proporre speleo-esperienze nelle principali cavità naturali del nostro territorio: il buio, il silenzio, il profumo, l’emozione della conquista dello spazio ignoto e imprevisto che solo una cavità non attrezzata può dare!
Le escursioni sono adatte a diverse fasce di pubblico e di difficoltà e toccano varie tematiche: dalle grotte più tecniche per gli avventurosi alle escursioni per famiglie con esploratori molto piccoli ma abituati alle camminate; meditazioni e bagni sonori per gli speleo-curiosi più “alternativi”; percorsi che riguardano testimonianze di guerra (perché la speleologia è anche urbana!) per gli amanti di costruzioni belliche, bunker e postazioni tattiche.