La città di Cividale del Friuli, famosa per essere stata fondata da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii e per essere diventata poi la capitale longobarda della regione, è molto apprezzata per la sua particolare posizione ai piedi dei colli friulani orientali e per le sue attrattive storico-culturali tra cui il Tempietto longobardo e il famoso Ponte del Diavolo. La cittadina gode di una particolarità degna di nota: è servita infatti da una linea ferroviaria autonoma che la collega a Udine.

La ferrovia fu inaugurata nel 1886 e fu inizialmente gestita dalla “Società Veneta per le imprese e costruzioni pubbliche” (SV) di Padova che ottenne il diritto di esercizio novantennale della linea a seguito della firma di concessione da parte di Re Umberto I. All’epoca la SV impiegò quattro locomotive a vapore alle quali se ne aggiunsero altre sei nei successivi vent’anni.

Con l’avvento della prima guerra mondiale il servizio fu esteso con la costruzione del collegamento Cividale-Caporetto che si rivelò di fondamentale importanza per il rifornimento di truppe al fronte e che rimase in servizio fino al 1932. Tranne che per un breve periodo (dalla battaglia di Caporetto fino all’armistizio di Villa Giusti) in cui la Udine-Cividale passò sotto il controllo dell’Impero austro-ungarico, la linea rimase sempre in mano alla SV fino al 1986 quando subentrò un Commissario della Motorizzazione Civile. Finalmente poi nel 2004 venne creata la Società Ferrovie Udine-Cividale (FUC), di proprietà della regione Friuli-Venezia Giulia, che tutt’oggi si occupa di gestire la tratta.

Il percorso verso Cividale si estende per 18 km e prevede il passaggio per la stazione di San Gottardo, di recente costruzione (2008), di Remanzacco, dopo il quale scavalca in successione i torrenti Malina ed Ellero, per passare poi per Moimacco e raggiungere la nuova stazione di Cividale che funge da capolinea. Un tempo era presente anche la fermata di Cividale centro che però fu dismessa negli anni 80.

Nel corso dell’ultracentennale servizio che la ferrovia ha svolto e continua a svolgere, diversi sono gli episodi rilevanti che si sono susseguiti. Va ricordato innanzitutto che dopo la prima guerra mondiale la linea fu una delle poche della rete SV del Friuli a non essere riscattata dallo Stato italiano assieme alla Carnia-Tolmezzo-Villa Santina. Nel 1938 inoltre una piena del torrente Torre provocò il crollo di due arcate del ponte durante il transito del treno provocando la morte di ventuno passeggeri. Durante il periodo impiegato per la ricostruzione del ponte la circolazione fu garantita da un guado temporaneo che permetteva il passaggio del treno. Le sei locomotive a vapore impiegate inizialmente completarono il loro servizio negli anni 50 quando vennero sostituite da quelle a diesel.

Secondo i dati registrati negli ultimi anni la ferrovia Udine-Cividale trasporta qualcosa come 500’000 passeggeri all’anno, un dato eccezionale per il contesto in cui è calata, se si pensa alla brevità del tragitto e al fatto che al giorno d’oggi la gente predilige sempre di più lo spostamento autonomo in macchina. La Udine-Cividale è diventata nel corso degli anni una sorta di istituzione, continuando imperterrita ed impassibile agli eventi storici e alle difficoltà, a svolgere il proprio servizio rispettando l’orario caratterizzato da un “rigido cadenziamento” come viene ricordato, quasi con orgoglio, sul sito della FUC.

Le partenze da Udine sono previste, ogni ora, al minuto 33, mentre quelle da Cividale al minuto zero.

Buon viaggio a tutti!

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