I luoghi in cui i nostri avi hanno deciso di fermarsi non sono stati scelti in modo casuale: l’economia era basata sull’agricoltura e il territorio doveva possedere le caratteristiche ideali per poter permettere il sostentamento della comunità. Questo è il seme da cui è nata Birra di Naon, un progetto iniziato nel 2014 per volontà di Paolo Costalonga, titolare del negozio alimentare “L’orto in città”, a Pordenone, la cui filosofia, come riporta l’etichetta, è proprio “il ritorno alle origini”.

Le materie prime sono 100% friulane e provengono dall’azienda agricola di proprietà di Carlo Antonio Venier, a Nespoledo del Friuli, in provincia di Udine, dove si è deciso di riprendere le   buone pratiche agronomiche di rotazione delle colture, lo spargimento di letame, che arricchisce il terreno di sostanza organica, e le moderne tecniche di concimazione, il tutto rispettando l’ambiente e il prodotto finale. L’orzo distico è stato selezionato dall’Università di Udine ed è una varietà apposita per la produzione della birra. Il luppolo è di origine americana e cresce lungo filari disposti accanto al birrificio. All’interno dell’azienda è coltivato anche il mais cinquantino, una delle varietà più pregiate del Nord Est, prima che gli ibridi americani ad alta resa mandassero in disuso la sua coltivazione, nel secondo dopoguerra, e recuperato grazie alla collaborazione con l’Ecomuseo delle Acque di Gemona.

I cereali vengono maltati e la produzione della birra prosegue nell’agribirrificio artigianale, all’interno dell’azienda Villa Chazil. La produzione è di 1500 ettolitri annui ed è declinata in tre diverse tipologie, volute da Paolo Costalonga e successivamente elaborate grazie alla sapienza del mastro birraio Giampaolo Tonello. Le birre sono tutte rigorosamente non filtrate e rifermentate in bottiglia, per prolungare la loro conservazione.

La prima è una birra a bassa fermentazione stile lager, 5,1 gradi alcolici e dal tipico finale amarotico e agrumato, poi troviamo una birra ad alta fermentazione stile pale ale, con malto pils e carapilis friulani e luppolo stile americano, dalle note che ricordano il tostato e caramellato e un finale fresco. Infine troviamo una blond ale ad alta fermentazione prodotta con il mais cinquantino, 5 gradi alcolici, leggera, freschissima e con l’aroma unico donato dal mais.
Per accompagnare la degustazione, sul collarino della bottiglia c’è una breve leggenda che ha come protagonisti dei cavalieri e, ovviamente, la birra.

Birra di Naon non è solo una birra, ma il prodotto di un territorio e il ritorno alle origini dell’agricoltura, quando era una semplice intesa tra uomo e natura.

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