Di Giulia Mastrantoni abbiamo già parlato qualche tempo fa: è una scrittrice esordiente, originaria di Frosinone ma trasferitasi a Udine per studiare. Ha pubblicato alcuni racconti e due romanzi, l’ultimo dei quali lo scorso gennaio. È un romanzo erotico, che si intitola “Veronica è mia” ed è edito da Panesi.
Veronica è una ragazza fragile che cade vittima di chi di lei vuole solo approfittare. La sua storia è quella di un innamoramento incondizionato, di un’ossessione per Max, l’uomo che è per lei sia dipendenza che dolore immenso. Il loro non è un rapporto d’amore ma uno sfruttamento: lui la usa per i suoi scopi, gettandola via quando non gli serve più, perché tanto sa che Veronica tornerà comunque.
La sua innocenza di giovane donna viene spazzata via velocemente. Non è preparata a gestire il male che si insinua dentro di lei con estrema violenza: il suo desiderio d’amore si trasforma presto in un incubo da cui non può uscire.
Il romanzo scorre velocemente: è una pellicola in cui si susseguono immagini forti e sensazioni aspre che colpiscono forte gli occhi. Spesso ci si sente disorientati da un linguaggio che mette a nudo le coscienze, prima che i corpi. Una vera “pornografia dell’anima”, così l’hanno definita, e a ragione “Veronica è mia” non può essere solo un romanzo erotico.
È un racconto della mente di Veronica, della sua profonda contraddizione che la porta a sacrificare la dignità per obbedire ai dettami di un sentimento molto pericoloso. È un racconto della debolezza di chi è alle prime scoperte e non sa distinguere bene e male.
Forse però è anche un atto di denuncia, una sorta di romanzo politico che serve a muovere le coscienze di molte giovani donne, intrappolate attorno a un muro che esse stesse hanno lasciato venisse eretto dal loro carnefice.
Il messaggio finale è che quel muro deve essere abbattuto e che quella vita, là fuori, sta aspettando di essere vissuta da tante Veronica che corrono libere.
Classe 1993. Studente di giurisprudenza, alla costante ricerca di capire qualcosa in più del mondo. Crede nella cultura, nell’innovazione e nella politica vera. È consigliere comunale del Comune di Cordignano (TV).
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