Dal profumo di cioccolato ai sapori dei diversi piatti etnici, dalle serate karaoke alle fiere dei Cosplay, dai balli di tango alla tradizionale mostra ornitologica, questa è Gradisca d’Isonzo. Un borgo vicino Gorizia che, per quanto può sembrare piccolo e silenzioso, è sempre costellato di numerosi eventi. Il valore di questa città, però, viene spesso sottovalutato: molti sono rimasti sorpresi dal fatto che proprio Gradisca sia entrata nel 2004 nel prestigioso club “I borghi più belli d’Italia”, avendo risposto a rigorosi requisiti di merito. Il patrimonio che questa città conserva, infatti, è ricco sia dal punto di vista storico sia artistico.
L’origine slava del nome fa capire lo scopo con il quale questo borgo è nato, cioè come “luogo/castello fortificato”. È con l’occupazione di Venezia (1420) che Gradisca assume le sembianze di una città fortezza e per volere della Serenissima fu Leonardo da Vinci ad intervenire sulla cinta muraria per renderla più resistente all’eventuale attacco dei Turchi. A seguito di varie vicende storiche Gradisca venne ceduta agli Asburgo (1647), e sotto il loro dominio iniziò il suo periodo d’oro. Vennero costruiti gli edifici più noti come palazzo Torriani, oggi sede del municipio, il Monte di Pietà e la Loggia dei Mercanti. Una curiosità, riportata dal sito ufficiale del comune di Gradisca, è che il 19/03/1797 Napoleone entrò nella città con i suoi soldati e pernottò nel Palazzo de Fin Patuna. Altri famosi personaggi che sostarono qui furono il viceré Eugenio di Beauharnais (1813) e nel 1816 lo scrittore Silvio Pellico. In seguito, con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, questo prezioso borgo andò in fiamme e una volta conclusa la guerra, entrò a far parte del Regno d’Italia. Quello che colpisce in modo particolare è il grande parco verde, denominato la “Spianata”, che nell’800 per opera del maresciallo Radetzky diventò il cuore della vita sociale, animata da parate militari e concerti. Simbolo del passaggio dei veneziani è la colonna con il Leone di San Marco, situata al centro della piazza Unità d’Italia e di fronte al Teatro, mentre sulla Porta Nuova, che dà accesso al Parco della Rotonda, è possibile notare la sagoma dell’aquila bicipite, chiaro segno asburgico. L’arte, come già detto, è presente in questo borgo, infatti alcune sale del palazzo Torriani ospitano la Galleria Spazzapan, nel quale sono presenti le opere dell’artista Luigi Spazzapan e per varie occasioni viene usata per mostre di arte contemporanea. A Gradisca si trovano numerosi palazzi nobiliari: palazzo Strassoldo, palazzo de Comelli-Stuckenfeld, Casa Corona, storico ricovero per tante persone, palazzo dei Provveditori Veneti, casa Morpurgo e Casa Toscani. Non mancano gli edifici religiosi, come il Duomo, noto per la sua facciata barocca e la Chiesa dell’Addolorata. Inoltre caratteristica di questo borgo è l’Enoteca Regionale La Serenissima, dove si possono gustare i migliori vini del Friuli, molte anche le trattorie e le osterie, dove assaporare i prodotti della regione. Celebre è l’episodio del 10 febbraio 1945, quando la città fu colpita da tre bombe, ma che per fortuna non provocò vittime. Solo una scheggia andò ad incastrarsi nell’altare della Cappella dedicata alla Madonna della Porta. Per questo motivo gli abitanti di Gradisca si sentono legati a questa figura in modo particolare. Fa da cornice a questa città il meraviglioso viale Regina Elena, specie in questa stagione: gli alberi si tingono di giallo e con il contrasto del colore della strada ricoperta di foglie arancioni si ha un’ulteriore conferma che questo sia proprio uno dei borghi più belli d’Italia.
Una bella camminata alla scoperta di quelli che sono gli edifici delle famiglie nobiliari, un buon thè caldo in uno dei bar di fronte al verde del parco e una passeggiata lungo la cinta muraria, possono far vedere una Gradisca con occhi diversi: forte sotto molti punti di vista. Un borgo che può sembrare una semplice “città di passaggio”, perché collega Gorizia verso altri centri, ma invece racchiude un valore storico culturale molto importante.
Sono nata il 29 luglio del 1994 a Darjeeling (India) e italiana di adozione. Sono laureata in Relazioni Pubbliche all’Università di Udine e sono la responsabile della sezione di Gorizia. Io e questa città ci siamo viste crescere a vicenda. Continuo a crederci in questo luogo, perciò vorrei valorizzarlo, esaltando le sue potenzialità, ricchezze e tutto quello che può offrire.