Nel cuore di Pordenone, un edificio simbolo della città sta per trasformarsi in un’esperienza unica. La storica Casa del Mutilato diventerà presto il Museo Multilati, un viaggio multimediale attraverso il Novecento. Non è un caso che l’apertura sia prevista per il 2027, anno in cui Pordenone sarà Capitale Italiana della Cultura.
La Casa del Mutilato, situata in Piazza XX Settembre, è un esempio emblematico dell’architettura fascista italiana. Costruita tra il 1935 e il 1937 su iniziativa dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra (ANMIG), fu progettata dall’architetto Cesare Scoccimarro e si inserisce in un contesto monumentale accanto al Monumento ai Caduti, rendendo omaggio ai soldati della Prima guerra mondiale.
L’edificio rappresenta lo stile Littorio e il razionalismo anni ’30: sobrio ma solenne, con un atrio centrale, una scala monumentale e un salone capace di ospitare fino a 500 persone. La facciata, originariamente rivestita in marmo verde delle Alpi, è decorata con una citazione in latino tratta dall’Eneide di Virgilio, che riflette lo spirito di resilienza dell’epoca.
Nonostante negli anni ’60 si fosse temuto per la sua demolizione, l’edificio è stato salvato grazie all’intervento della comunità. Nel 2015, inoltre, sono stati eseguiti lavori per la messa in sicurezza dell’iscrizione marmorea.
Il 19 febbraio 2025 è stato compiuto un passo decisivo per l’acquisizione della Casa del Mutilato da parte dello Stato: il Comune di Pordenone ha ceduto ufficialmente il terreno su cui sorge l’edificio all’ANMIG. Questo passaggio è stato fondamentale per permettere al Ministero della Cultura di procedere con l’acquisto dell’immobile, in quanto non sarebbe stato possibile far acquisire un bene se il terreno su cui sorge non è incluso nella sua proprietà.
Lo scorso 21 settembre, il Ministero della Cultura ha acquisito la struttura per mezzo milione di euro, segnando un passo decisivo verso la valorizzazione di uno dei luoghi più iconici della città. Gli spazi saranno ristrutturati e arricchiti con tecnologie immersive, trasformando la storia in un’esperienza da vivere, non solo da leggere sui libri.
Il progetto “Multilati”, previsto nel dossier Capitale italiana della Cultura, prende il nome dal concetto di multiverso: ogni “lato” del museo offrirà una diversa prospettiva del Novecento, intrecciando storia, economia, cultura e le vicende di Pordenone, del Nord-Est, dell’Italia e del mondo.
Per l’assessore alla Cultura Alberto Parigi, il museo raggiungerà tre obiettivi principali: aprire finalmente al pubblico un luogo iconico, rigenerare il centro urbano attraverso la cultura e collocare Pordenone al centro della scena culturale nazionale.
Il sindaco Alessandro Basso definisce questo momento “storico” per la città, mentre il ministro Giuli sottolinea l’importanza della memoria: la Casa del Mutilato resterà un tempio civile, pur diventando un polo culturale. Nel frattempo, il Comune è alla ricerca di una nuova sede per l’ANMIG, garantendo così la continuità storica dell’associazione.
Pordenone si prepara così a raccontare il Novecento come mai prima d’ora: un museo vivo, immersivo e multiforme, dove la storia si può esplorare, sentire e… quasi toccare con mano.

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