Un fantasma si aggira inquieto tra le stanze del castello di Villalta di Fagagna: è la giovane sposa Ginevra di Strassoldo che, vissuta nei primi decenni del ‘300, aspetta da molto tempo il ritorno dalla guerra dell’amato marito Odorico. Si dice che nelle notti di luna piena, tendendo bene l’orecchio, si possano ancora sentire i lamenti disperati della ragazza.
A questo castello, insomma, non manca proprio niente: cinte di mura merlate, torri, una scalinata scenografica e… un fantasma! Scopriamo insieme la sua storia.
Sono i Romani che, come sempre, intuiscono per primi l’importanza strategica del luogo: costruiscono infatti una fortificazione sopra la collina, a guardia della pianura, nelle vicinanze dell’ attuale castello, del quale abbiamo notizie certe soltanto a partire dal 1158.
In questa data, infatti, viene attestata l’appartenenza del maniero ai Villalta, feudatari investiti direttamente dall’ imperatore tedesco, nonché una delle famiglie nobili più antiche della Patria del Friuli: essi sono tanto importanti da vedersi addirittura dedicare una delle porte della città di Udine. Due secoli più tardi, nel 1300, il patriarca Pietro II Gera conferma la signoria del castello ai Villalta, salvo poi ordinarne l’assalto nello stesso anno, che però viene valorosamente respinto dai suoi abitanti. Nel 1310 il maniero è nuovamente assediato, questa volta dal conte di Gorizia che, adirato per l’uccisione di alcuni suoi soldati, per vendicarne la morte, ordina di uccidere i castellani senza pietà. Il castello viene quindi distrutto, ma i Signori sopravvissuti lo riedificano e lo abbelliscono. Nuovamente in pericolo, il castello resiste all’assedio del 1315, viene demolito ma sempre ricostruito nel 1353 e nel 1388. In quel periodo i Villalta sono indebitati con i Della Torre e si vedono quindi costretti a cedere loro in un primo momento una parte della proprietà e successivamente a rinunciarvi completamente.
Anche i nuovi Signori appartengono alla nobiltà, infatti non solo tra i suoi membri si contano ben tre patriarchi di Aquileia, ma la famiglia Della Torre mantiene anche un posto nel Parlamento Friulano. La dominazione veneziana, a partire dal 1419, non incide sulla tranquillità del castello, rotta soltanto dall’assedio del febbraio 1511, che danneggia il maniero: è l’occasione per la famiglia per restaurarlo, ampliarlo e impreziosirlo. I Della Torre, vivranno in relativa serenità per tutto il Seicento. Nel Settecento il castello viene sequestrato dalla Serenissima in seguito alla delibera del Consiglio dei Dieci su Lucio Della Torre, macchiatosi di numerosi e svariati crimini – per ultimo di omicidio – e per questo decapitato nel 1723 a Gradisca d’Isonzo. È solo nel 1797 che il generale napoleonico Bernadotte restituisce il maniero, seppure danneggiato, alla famiglia.
Dopo la disfatta di Caporetto il castello diventa una postazione del comando austriaco, viene definitivamente restaurato dopo il terremoto del 1976 e oggi appartiene ai di Capriacco.
Insomma, quella del castello di Villalta è una lunga storia di assedi, demolizioni e restauri. Nel corso del tempo il maniero è stato ingrandito e arricchito ma mai ricostruito in una posizione diversa: sempre sulla stessa collina, anche oggi osserva la pianura sottostante, la strada che conduce da Spilimbergo a Udine.
Nata a Pordenone nel 1993, mi sono laureata in Storia a Ca’ Foscari (Venezia), dove sto proseguendo gli studi in Storia Contemporanea. Tra i fasti della Serenissima ho scoperto la passione per le zone industriali e ora mi sto specializzando in storia del lavoro e dell’impresa. Guido cantando – solo quando sono sola, perché mi vergogno – e non esco mai senza un romanzo e un registratore con batterie di riserva: convinta che le storie si nascondano ovunque, non voglio essere impreparata quando ne scovo una.