Un vero e proprio vanto per i friulani è il campanile di Mortegliano. Con i suoi 113,20 metri d’altezza, è il campanile più alto d’Italia. Considerando gli edifici italiani, occupa con orgoglio la quarta posizione dopo il Grattacielo Pirelli, il Palazzo Lombardia e la Unicredit Tower tutti siti a Milano.
Chi mai poteva aspettarsi che, dopo questi colossi, il primato sarebbe toccato a un campanile di un paesino sperduto nel cuore del Friuli?
Questa vera a propria statua, considerata tale per il suo stile unico e ricercato, vanta una posizione meravigliosa: il campanile sovrasta la pianura friulana in tutta la sua bellezza.
Di stile neogotico, è abbracciato da cellette molto chiare che ne evidenziano l’interno marrone di giorno e, di notte, presentano un meraviglioso gioco di luci visibile da chilometri di distanza. Questo edificio imponente termina con una serie di orologi quadrati con numeri romani e una cuspide triangolare molto elegante: alta 22 metri, è sormontata dalla croce, simbolo della religione cattolica.
L’architetto udinese Pietro Zanini iniziò la sua costruzione nel 1955, con il compito di renderlo il campanile più alto di tutta la penisola. Compito affidatogli dall’arciprete del Duomo di Mortegliano, Valentino Buiatti, principale sostenitore di questa impresa costruttiva.
Il campanile, di forma ottagonale, è costruito in calcestruzzo armato e laterizi. Lo stampo di Zanini si nota attraverso la sua personale e moderna interpretazione dello stile neogotico, in cui elementi geometrici, simboli religiosi e giochi di luce si fondono creando una sinfonia esteticamente perfetta.
Nel 1990 sono stati effettuati radicali restauri a fronte del degrado degli anni successivi alla sua inaugurazione, a causa di mancanza di fondi, e oggi questo edificio conserva ancora tutta la sua bellezza.
Nonostante il suo vero e proprio predominio architettonico, il campanile non è l’unica attrazione della piccola ma dinamica Mortegliano. Crocevia di scontri bellici e dal passato turbolento – a quanto pare il suo nome deriva dal nome latino Mortelius, antico colono che ottenne in affidamento la zona -, brulica di perle architettoniche e storiche.
Subito a fianco al campanile, infatti, si può notare il Duomo, più basso e largo ma sempre di forma ottagonale e di stile neogotico. Ad arricchire il fascino del giardinetto esterno vi sono due monumenti: il Monumento dell’Alpino e il Monumento del Dono del Sangue. Non molto lontano, la piccola Chiesa di San Nicolò di Arnaces, costruita come protezione per i raccolti, contribuisce ad accrescere l’offerta architettonica di questo piccolo centro. Visitarla è un vero e proprio ritorno alla storia dei campi: immersa nel verde, vi si accede tramite il sentiero di San Nicolò, detto “semida”.
Bagnata dal fiume Cormor, Mortegliano vanta inoltre un centro storico estremamente ricco di edifici e monumenti ottocenteschi, veri e propri tesori d’arte che fanno da cornice a questo primato, a questo vanto unico nel suo genere, tutto regionale.
La terra friulana ne nasconde tanti altri, inestimabili ricchezze storiche, artistiche e naturali che continueremo a svelare e a descrivere in tutte le loro sfaccettature, anche quelle più inaspettate e misteriose, per scoprirle insieme.
Sono nata a San Daniele nel 1992 e la passione per le lingue mi ha portato a laurearmi alla SSLMIT di Trieste. Prima di trasferirmi a Bruxelles dove attualmente vivo e lavoro, ho ottenuto un doppio Master in affari europei presso le università di Udine e Strasburgo. Sebbene le mie radici siano ben piantate nel cuore del Friuli, sento un forte slancio che mi porta alla ricerca di nuovi mondi, cosa che posso raggiungere anche attraverso la scrittura. Per questo ho scelto di scrivere per L’oppure, perché è fondamentale ricordare e valorizzare casa propria, facendola conoscere a chi ama scoprire, sognare, ricordare.