Da anni ormai Pordenonelegge propone una vasta scelta di incontri rivolti alle scuole e agli studenti, con il nobile e doveroso intento di alimentare la fiamma della cultura e della curiosità anche nelle menti più giovani.
C’è però anche un’altra parte della scuola che ha costantemente bisogno di apprendere nuovi concetti, nuovi metodi e ampliare le proprie conoscenze: parliamo di chi si siede dietro la cattedra, ossia gli insegnanti.
Da giovane docente in carriera, alle prese con gli ostacoli del precariato e la costante necessità di migliorare le proprie abilità, non ho potuto che apprezzare la scelta dell’edizione di quest’anno di Pordenonelegge di creare una serie di eventi dedicati all’insegnamento. In pratica, da professore, ho a disposizione dei potenziali eventi di formazione a scelta libera. Mica male.
Per chi non praticasse il mestiere invece, si tratta di piacevoli occasioni per provare a osservare la scuola da una prospettiva diversa, a volte sorprendente, a volte meno.
I tre incontri che vi suggerisco fanno tutti parte del filone “La scuola degli insegnanti”:
Il primo: “La scuola degli insegnanti 1 – Per la scuola, contro la scuola“. Mercoledì 17 settembre, ore 17, Ridotto del Teatro Verdi. Due autori: Espérance Hakuzwimana e Giuseppe Nibali. Due libri che criticano la scuola, soprattutto nella sua difficoltà ad affrontare problematiche complesse come la multietnicità nelle classi e il rapporto dei giovani con una tecnologia sempre più onnipresente in ogni momento della quotidianità. Due libri che vanno contro la scuola, ma per incontrarla a metà strada e cercare delle soluzioni.
Il secondo: “La scuola degli insegnanti 2 – Chi ha paura dei bambini?“. Giovedì 18 settembre, ore 17, Auditorium Largo San Giorgio. Anche qui, due autori, ma con percorsi professionali completamente differenti: Francesca Scotti, scrittrice, formatrice ed editor letteraria; e Matteo Giancotti, professore universitario di letteratura e saggista. Un focus su tutto ciò che negli anni, per forza di cose (o forse no?), è stata escluso dalla letteratura per l’infanzia e dai programmi scolastici, e che porta a una domanda: non è che proteggendo troppo l’immaginario dei bambini li priviamo degli strumenti per comprendere la complessità delle cose?
Il terzo: “La scuola degli insegnanti 4 – Amblimblé“. Sabato 20 settembre, ore 17, Auditorium Largo San Giorgio. Piero Dorfles è uno dei più noti critici letterari italiani, spesso ospite di trasmissioni televisive. Nel suo ultimo libro propone un’analisi sul gioco: una parte piacevole della vita per adulti, una vera e propria professione per i bambini. Un lavoro, insomma, che ha come obiettivo la formazione di un adulto consapevole. Come si giocava una volta, quando i bambini passavano il tempo in strada insieme?
Tre occasioni per cercare nuovi stimoli, per diventare insegnanti un po’migliori, a scuola e nella vita di tutti i giorni.

Nasco a Udine, vivo a Spilimbergo, Clauzetto e la Valcosa nel cuore e nelle origini. Strimpellatore di basso, corridore a tempo perso, presidente di Spilimbergomusica, membro attivo di troppe associazioni e insegnante di lingue ancora precario per lavoro e per vocazione. Ogni tanto scrivo per L’oppure cose più o meno intelligenti.