Sia la notte sia il giorno, a Noël, sono illuminati dalla luna e dalle stelle. La luna non è la nostra luna; essa è stata divisa e frazionata in terre diverse, tanto vicine tra loro quanto irraggiungibili. Anche i popoli sono stati divisi, per proteggerli da loro stessi, poiché il germe della guerra cova in ogni uomo.
Noël è abbarbicato in cima ad una scalinata, scavata su di un’alta roccia abbandonata e poi ritrovata: qui Solrè e pochi altri adulti insegnano ai bambini la musica, l’arte e i giochi, nonché la disciplina.

«Solrè was the point of reference in this magical place.
He had been a music and singing teacher before the war, and he was still a child at heart…
And he wished to stay a child, after having seen what man was capable of doing.»

Mentre Solrè insegna, tuttavia, a volte sente sfuggire il significato di quelle parole, prese da libri antichi tramandati da generazioni, pregni di un’aura sacra e apparentemente inattaccabile, dove un destino pare tracciato senza dare possibilità di scelta a chi lo deve compiere. L’insegnante di arte, invece, di nome Dani, continua a sognare il mare, nonostante non l’abbia mai visto. La vita a Noël così prosegue, con Drop che con i giochi cerca di far sorridere i bambini e Shen che si fa carico del mestiere più infelice, ma altrettanto necessario in una comunità: far rispettare le regole. Gli abitanti di Noël non sanno, tuttavia, che dall’altra parte della grande montagna che li affianca si vive tutt’altra vita.
La terra di Grël è illuminata dal sole, una stella che sboccia di giorno e si chiude di notte: ciò su cui splende sono campi, case dai tetti rossi e ponti fragili, su cui può passare solo una persona per volta. A Grël non si insegnano le arti, ma la sola natura: tutte le braccia servono per lavorare la terra, poiché gli animali, che un tempo aiutavano l’uomo nei campi, sono stati sterminati dalla guerra. La geografia e la storia sono state messe da parte, ritenute pericolose. King Wheat e il consiglio dei saggi regnano su queste lande assolate, crescendo i bambini nel rispetto della natura. Così è stato anche per Drela, figlia del re, nella quale tuttavia nemmeno le leggi e la consuetudine sono riuscite a domare la curiosità, altrettanto tipica dell’uomo.
Si incontreranno, gli abitanti di queste terre? È possibile, per due popoli che entrano in contatto, vivere in armonia?

Questa è la storia che ci raccontano Dario Mastracchio e Arianna Pittin, due giovani carnici che nel 2016 hanno pubblicato in ebook, in inglese, il primo libro di una saga: The Legend of the Inviolate – Drela and the discovery of Noël. La leggenda narra di come l’Inviolato stesso, summa delle Forze della Creazione, si sia visto costretto a scendere in Terra per placare l’iracondo uomo e i suoi costanti conflitti, nati dall’invidia, dalla vendetta e dall’inestinguibile sete di potere. L’Inviolato ha preso forma umana, è diventato un re e governa su di una delle terre divise.
La prima parte della leggenda narra del suo dominio e della sua vita da uomo: solo la fine della saga svelerà chi è davvero l’Inviolato.
Illustrato dagli eleganti e genuini disegni di Arianna Pittin, che riesce a dare forma e a mostrarci i volti di questi eterei eppure concreti personaggi, il libro ci trasporta in un viaggio lungo un centinaio di pagine, mentre la trama solleva la polvere depositatasi sulle nostre certezze e ci fa riflettere sul destino del mondo su cui ci è dato abitare. Da questo, infatti, prendiamo spesso senza riserve, soffermandoci solo di rado a comprendere quello che stiamo facendo.

«And which certainties are you talking about, yours? […] You don’t add a single word, to those that you have found written and read; but what sky would want you? You would be a star without light, as you are here!»