Tutti noi ormai abbiamo adocchiato o studiato attentamente il programma fittissimo di Pordenonelegge 2025 e come quando scegli un libro, vai dove ti porta il cuore, insegui temi cari e le tue passioni. Tra i miei temi del cuore, che spero siano un po’ anche quelli dei nostri lettori e lettrici, c’è da sempre l’arte, la letteratura e una particolare attenzione per il femminile e le storie di donne. Per questo, se siete come me, sarete sicuramente in coda per sentire Shirin Ebadi e Cecilia Sala, ma anche Dacia Maraini, Melania Mazzucco, Nadia Terranova, Concita De Gregorio… eppure in mancanza del dono dell’ubiquità e soprattutto senza dare suggerimenti scontati vi consiglio tre incontri tra arte e letteratura che raccontano storie d’arte, artisti e di donne.
1. Riccardo Falcinelli, Visus. Storie del volto dall’antichità al selfie
Grafico, saggista e tra i più autorevoli studiosi italiani di cultura visiva, Riccardo Falcinelli ha il dono raro di rendere accessibili temi complessi come la percezione, la forma e il colore. Dopo il successo di titoli come Figure, Cromorama e Atlante di grafica, nel 2025 torna con un’opera che sembra pensata apposta per il nostro tempo: Visus. Storie del volto dall’antichità al selfie. Il libro sarà un viaggio affascinante attraverso la rappresentazione del volto umano, dalla scultura greca ai ritratti rinascimentali, fino alle infinite declinazioni digitali di oggi. Non è solo storia dell’arte, ma anche un’indagine culturale: il volto, infatti, non è mai stato un elemento neutro, bensì un dispositivo di potere, di identità e di memoria.
In particolare, sarà interessante scoprire il modo in cui la cultura visiva contemporanea — dominata dai social e dal selfie — rilegge e trasforma tradizioni millenarie. Per chi ama la storia dell’arte ma anche per chi è curioso di capire come la nostra identità visiva si costruisca oggi, si tratta di un appuntamento da segnare con l’evidenziatore.
2. Paola Bonifacio, Alberto Martini. Ritratto segreto
Alberto Martini (1876–1954) è stato un pittore e illustratore affascinante e a tratti inquietante per la capacità di trasformare il dettaglio grafico in una rivelazione psicologica. A lui è dedicato il volume Alberto Martini. Ritratto segreto, presentato a Pordenonelegge da Paola Bonifacio, conservatrice della Pinacoteca Alberto Martini e referente dell’archivio dell’artista.
A raccontare il misterioso Martini è una donna, la sua più intima e fedele testimone, splendida modella e musa: la moglie Maria Petringa, che seppe affiancarlo e, in seguito, adoperarsi strenuamente per salvarne e promuoverne l’arte, a lungo immeritevolmente dimenticata.
Il testo, basato su una serie di documenti, corrispondenze originali e inediti provenienti dall’archivio dell’artista e della famiglia, sarà un’occasione preziosa per riscoprire un artista che, sebbene meno noto al grande pubblico, ha contribuito al panorama artistico dei ruggenti anni ’20, facendo parte del circolo di Filippo Tommaso Marinetti, Gabriele D’Annunzio e Margherita Sarfatti. Sarà sempre una donna, l’eccentrica e facoltosa Marchesa Luisa Casati Stampa, a fargli da principale committente. Per lei Martini relizzerà ben dodici ritratti rappresentandola tra l’idealizzazione di una femme fatale e trasformazioni oniriche vicine al surreale. Anche questo appuntamento promette riflessioni interessanti tanto da segnarlo tra i miei preferiti.
3. Julia Deck, Ann d’Inghilterra
Un romanzo sì, ma autobiografico. Julia Deck, una delle voci più originali della narrativa francese contemporanea, scrive di sua madre, Ann, una donna inglese trapiantata in Francia e quindi percepita come “straniera”. Ci racconta di lei tra realtà e finzione, delle sue origini e della vita di una ormai anziana donna con problemi di salute. Sembra però che un mistero macchi le origini famigliari di Ann… Anche se sappiamo poco della trama di questo romanzo, sicuramente scopriremo di più durante l’incontro che sarà occasione anche per conoscere meglio l’autrice e la sua storia.
Un consiglio extra: L’arte di scrivere d’Arte: Voci di donne dall’antica Pompei con Monica Salvadori e Patrizia Basso
Ogni anno, all’interno di Pordenonelegge, il ciclo “L’arte di scrivere d’Arte” porta al centro del dibattito il rapporto tra letteratura e arti visive. L’edizione 2025 propone il convegno: “Voci di donne dall’antica Pompei”, affidato alle studiose Monica Salvadori, Professoressa Ordinaria di Archeologia classica Università di Padova e Patrizia Basso, Professoressa Ordinaria di Archeologia classica Università di Verona.
Il tema prende spunto dalla mostra Essere donna nell’antica Pompei, che ricostruisce la vita quotidiana, i ruoli sociali e le rappresentazioni femminili nella città sepolta dal Vesuvio. Attraverso iscrizioni, affreschi, oggetti e testimonianze letterarie, le relatrici restituiranno uno spaccato vivido e sorprendente, in cui le donne non sono più solo figure silenziose sullo sfondo, ma protagoniste di relazioni, mestieri e racconti.

Nata il 3 Aprile del 1993 nella bassa pordenonese, mi sono laureata presso l’Università Ca’ Foscari Venezia in Conservazione e gestione dei beni culturali e ho un master in progettazione culturale (Università Cattolica e PoliDesign Milano). Mi occupo di comunicazione e progetti culturali, in particolare collaboro con il centro di ricerca AIKU – Arte Impresa Cultura di Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia di cui sono Responsabile comunicazione e social media. Nonostante gli anni di studio e lavoro tra Milano e Venezia, sono sempre stata legata al mio territorio d’origine. Dal 2025 sono vicepresidente de L’oppure.