Per il secondo appuntamento del ciclo Specchi, presentato a pordenonelegge dall’Associazione Aladura, la protagonista Francesca Corrao ha coinvolto il pubblico del Palazzo della Provincia con un’interessante panoramica sulle analogie fra la cultura occidentale e quella del mondo islamico. La professoressa è partita presentando un quadro dal titolo Orientalismo, opera di un pittore egiziano contemporaneo, che raffigura un giovane arabo all’interno di un’imbarcazione, intento ad osservare la propria immagine riflessa sull’acqua; il senso del dipinto, come spiega la Corrao, è che il ragazzo – il quale presenta caratteristiche tipiche dei colonizzatori europei – non si riconosce nella propria immagine, che rappresenta la sua cultura d’origine. Il messaggio è duplice: siamo prima di tutto noi occidentali a non essere in grado di leggere correttamente, ed in tutti i suoi aspetti, la cultura musulmana.
Comincia, dunque, l’excursus sulle opere artistiche e letterarie che forniscono un’idea della concezione di bellezza e di arte nel mondo islamico, ma anche della sua realtà antica e contemporanea, in rapporto con il vicino occidente. Fra le più interessanti, la relatrice cita le analogie fra la famosa collezione di racconti delle Mille e una notte e raccolte come I racconti di Canterbury e il Decamerone. Il principe protagonista delle mille e una notte viene tradito dalla prima moglie, e decide di uccidere tutte le successive spose; tuttavia, una fanciulla riesce a farlo rinsanire attraverso il potere dei suoi racconti appassionanti, che non solo le salvano la vita, ma fanno capire al principe che non tutta l’umanità è malvagia come lui crede. La “morale” di questa storia è che la letteratura è l’unico modo per non essere spaventati da ciò che non conosciamo, un insegnamento dal valore universalmente riconoscibile.
L’incontro prosegue con una presentazione della storia islamica, dalla morte del Profeta con i conseguenti problemi di successione, alle guerre fra Sciiti e Sunniti. Come esempio del negativo impatto mediatico della disinformazione, la Corrao ha parlato in particolare delle recenti rivolte in Medio Oriente, e di come queste siano già definite come Rivoluzioni dai loro protagonisti, mentre l’Occidente si ostina a chiamarle Primavere Arabe, come se stesse parlando di qualcos’altro.
A conclusione, il messaggio più importante della lezione: la storia musulmana – fatta di conflitti fra Sciiti e Sunniti, fra Omayyadi e Abbasidi – ci mostra come sia sbagliato pensare che nel mondo islamico non ci siano differenze di pensiero; fondamentalismo non è uguale a Islam.
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Sono nata il 7 settembre 1997 in provincia di Pordenone e frequento il primo anno di Infermieristica presso l’Università di Trieste. Fastidiosamente pignola e con la testa perennemente fra le nuvole, amo avere sempre un sacco di cose da fare. L’oppure rappresenta per me la possibilità di coltivare attivamente la passione per il giornalismo, condividendo la bellezza dei territori che amo.