All’inizio del ‘500 l’organo del Duomo di Valvasone non era ancora stato costruito e il borgo, sviluppatosi intorno al castello duecentesco, era feudo di un ramo dei conti di Cuccagna, un’importantissima famiglia che sedeva nel Parlamento del Friuli assieme ad altre nobili casate. La vita, insomma, scorreva tranquilla tra la fortezza, le chiese e le strade del piccolo centro abitato.

E’ proprio in questo contesto che, nel 1523, nacque Erasmo da Valvasone, membro di quel ramo dei Cuccagna che possedeva il borgo. Dopo la morte del padre, avvenuta quando egli aveva circa vent’anni, rimase nella sua cittadina natale e si dedicò appunto all’amministrazione del suo feudo assieme alla moglie Marietta Trevisan, patrizia di origine veneta, dalla quale non ebbe figli.

Tuttavia, egli non è conosciuto tanto per la sua attività giuridico – amministrativa, quanto soprattutto per quella letteraria, infatti è considerato uno dei più attivi scrittori friulani del ‘500 e, in generale, uno dei più apprezzati scrittori del suo tempo.

Tra i suoi componimenti didascalici, cioè quelli destinati a fornire insegnamenti di vario tipo, il più famoso e importante è sicuramente La Caccia, in cui si racconta l’origine di questa pratica e si descrivono le diverse razze di cani. Questo poema venne scritto in giovane età, ma pubblicato soltanto nel 1591 e commentato nientemeno che da Torquato Tasso, con cui, per molto tempo, Erasmo intrattenne un rapporto epistolare.

Nella sua lunga carriera egli si dedicò anche alla traduzione di testi classici, tra i quali la tragedia Elettra del greco Sofocle e il poema epico Tebaide del latino Stazio.

Un altro punto alto della sua produzione venne raggiunto nel 1590, con la pubblicazione dell’ Angeleida, un poema sacro che tratta della ribellione di Lucifero e del combattimento tra gli angeli.

Erasmo trascorse tutta la sua vita a Valvasone, studiando, componendo e amministrando il suo feudo. Tuttavia, anche da qui, riuscì ad intrattenere rapporti con altri letterati italiani.

Solo nel 1592, su pressante invito di Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova, lasciò il suo borgo e si trasferì nella cittadina lombarda, dove però morì l’anno successivo, nel 1593.

Se volete approfondire la conoscenza di Erasmo da Valvasone, si consiglia la lettura di almeno qualche verso della Caccia, disponibile cliccando su questo link.

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