Sia chiaro: “dolce” solo per modo di dire. Oppure per il punto di vista contemporaneo, quello del turista che risale la Pedemontana per staccarsi dalla stretta vita di città e respirare “l’aria buona” dei boschi di montagna, di vallate nascoste di cui neanche sapeva dell’esistenza. Oh sì perché lo spazio, a dispetto di un nome tanto chiuso, quassù non manca di certo. Claut è il comune più vasto della provincia di Pordenone: 165 kmq per una popolazione che sfiora le mille anime. Un’enormità.

Clauditum in latino significa “ luogo chiuso, isolato“. Un controsenso mica da poco, ma sensatissimo se pensate che della storia di questi luoghi le notizie sono assai poche, a causa della posizione marginale e defilata nella val Cellina, per lungo tempo rimasta selvaggia e inospitale. Un pugno di uomini che sembrano voler sfidare la natura, cose da trama cinematografica. Per secoli i clautani hanno pagato lo scotto del loro isolamento, a cui si ovviato solo ad inizio Novecento con la costruzione delle prime strade, perfezionate poi con l’avvento del nuovo millennio. Ed è stato in quel momento che quell’isolamento tanto aspro e severo si è trasformato nella fortuna del paese, assumendo un nuovo nome: turismo.

I grandi spazi incontaminati hanno fatto di Claut una delle mete turistiche di maggior attrazione in tutta la provincia, frequentata d’inverno come nella bella stagione. Un’offerta che copre svariate discipline da svolgersi a contatto con la natura: la pista di slittino e sci alpino in località Tre Pini, l’anello per i fondisti di Despoleit, i mille suggerimenti per escursioni in ciaspole o di sci alpinismo, di cui nel 2011 qui si è svolto il Campionato Mondiale. L’offerta invernale è completata dal palaghiaccio, che in passato ha ospitato alcune gare delle Universiadi e il campionato europeo di curling nel 2006, e dalla possibilità di praticare  l’arrampicata su ghiaccio, muniti di piccozze e ramponi.

A nevi sciolte, gli sciatori vengono sostituiti dagli amanti del trekking e della bicicletta, che nelle montagne circostanti trovano il loro habitat ideale. Consigliati sono gli itinerari che portano alla casera Casavento, dove tra l’altro si può ammirare un’impronta di dinosauro conservata nella roccia e visitare la grotta del Landre Scur (che presenta all’ingresso un antro alto diverse decine di metri e alla fine di questo, un piccolo cunicolo, spesso invaso dall’acqua, porta alla prima cavità vera e propria); al rifugio Pussa e il percorso che tocca il rifugio Pradut, la casera Col Ciavath e la Forcella Clautana, teatro di combattimenti durante la Prima Guerra mondiale. Questi tre percorsi sono percorribili anche in mountain-bike. Per gli appassionati delle due ruote di bicicletta è  d’obbligo un giro sulla pista ciclabile lunga oltre 20 km che si snoda tra le valli di Claut e Cimolais, attraversando il parco naturale delle Dolomiti Friulane e toccando siti di particolare interesse e di bellezze naturali che comprendono le Muntisele, il parco Faunistico Pianpinedo e la Pineta delle vecchia Prada.

Esiste anche l’opportunità di praticare il bouldering, l’arrampicata sui massi, presso la palestra della sorgente del torrente Cellina, lungo il cui corso si effettuano escursioni in canoa e kayak. Completa l’offerta la palestra comunale, che negli anni ha ospitato diverse competizioni internazionali e stage di preparazione di squadre sportive professionistiche.

Uscendo dall’ambito prettamente sportivo, meritano sicuramente una visita la chiesa di San Giorgio, molto antica ma interamente restaurata ad inizio Ottocento, affrescata da Tiburzio Donadon e il museo della casa clautana, ottimo esempio recupero di una abitazione tipica locale che al suo interno ospita mostre ed esposizioni sulla tradizione e l’artigianato locale, riservando particolare attenzione alla figura della donna nella vita rurale e alla cultura dei venditori ambulanti.

Tra gli eventi che ogni anno si svolgono a Claut vi segnaliamo la suggestiva Via Crucis vivente e, nel mese di luglio, la manifestazioni Arte e Sapori della Valcellina,  rievocazione storica basata sull’arte, le tradizioni e i sapori di tutta la valle, con un occhio di riguardo soprattutto per le specialità gastronomiche ed i laboratori artigiani dal vivo. E se il tutto non vi dovesse interessare, potete sempre farvi una passeggiata nei dintorni: lo spazio non manca di sicuro!

 

Photo by: TurismoFvg

 

 

 

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