Il cuore di Pordenone è certamente Contrada Maggiore, ossia l’attuale Corso Vittorio Emanuele. Ma c’è uno spiazzo prospiciente il vecchio castello, un tempo chiamato Pra’ del Castello, che è collegato alla Contrada da alcune viuzze laterali, ed è chiamato piazza della Motta (o della Mota, ossia della collinetta) altrettanto importante. In questo luogo tutti noi oggi vediamo una costruzione fascinosa e ricca di storia, centro pulsante della vita culturale della città, soprattutto in estate. Si tratta dell’ex Convento dei Frati Minori Conventuali di San Francesco, la cui prima pietra fu posta nel lontano 14 gennaio 1424, per volere di Francesco Ricchieri (ricordate l’articolo dedicato a Palazzo Ricchieri, sede del Museo Civico d’Arte?) con autorizzazione di Papa Martino V, e che fu terminato nel 1448.

La struttura ha la tradizionale impostazione: chiostro, chiesa e campanile, sagrestia, corte, e altri spazi che nel corso dei secoli sono spariti, come le stalle, i magazzini, e le mura alte circa 4 metri.

Oggi, nonostante i vari restauri, sono evidenti i segni dei secoli trascorsi e dei passaggi di proprietà e cambi di destinazione d’uso, da quando venne soppresso il convento (1769). Basti pensare che divenne dormitorio, fabbrica, magazzino, mercato della frutta, e altro ancora, con deterioramento della struttura e soprattutto degli addobbi. Sono però ancora visibili lacerti pittorici nella chiesa e nella lunetta sopra il portale, ad opera di alcuni dei maggiori artisti dell’epoca, dal de’ Sacchis al Calderari. Di grande bellezza anche il ciclo pittorico all’interno del chiostro e ai piani superiori, che danno l’idea dello sfarzo cromatico dei suoi primi tempi e della profonda suggestione spirituale che l’ambiente doveva proferire.

Attualmente l’edificio conventuale è sede degli uffici dell’Assessorato comunale alla cultura, ma il chiostro e la chiesa ospitano una ricca serie di attività espositive e convegnistiche durante tutto l’anno. Qui trovano sede le svariate mostre d’arte, gli incontri letterari (Pordenonelegge, Dedica, e non solo). Ma il chiostro (naturalmente d’estate) e la chiesa sono anche apprezzatissime sedi di concerti; il chiostro per la cornice suggestiva, la chiesa per la sua acustica straordinaria, particolarmente adatta al repertorio cameristico. Ospita infatti i concerti del Conservatorio di Udine durante l’Estate in Città, del Blues Festival, del Festival Chitarristico Internazionale, accoglie i saggi degli studenti provenienti dalle molte scuole di musica operanti in città e nel circondario; snodo nevralgico e imprescindibile, proprio per le sue peculiarità, della vita musicale e artistica pordenonese, un vanto per tutta la regione.

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