Mancava solo il taglio del nastro. L’Università degli Studi di Udine ha recentemente inaugurato il complesso restaurato di Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann.
Giovedì 3 dicembre sono state presentate al pubblico le nuove aule dedicate ai dipartimenti di Lettere e Beni culturali, alla presenza di numerose autorità: il magnifico rettore, Alberto Felice De Toni, il sindaco di Udine, Furio Honsell, il presidente della provincia, Pietro Fontanini. La cerimonia è stata arricchita dalla lectio magistralis dal titolo “Il diritto alla cultura nella Costituzione”, tenuta da Salvatore Settis, attualmente presidente del consiglio scientifico del Louvre. Nell’occasione sono stati celebrati i 10 anni dalla nascita della Scuola Superiore dell’Università degli Studi di Udine, istituto di eccellenza nato sul modello della Scuola Normale di Pisa.
Il Palazzo è strettamente legato alla città e al Friuli. Sebbene per molti cittadini sia ancora una semplice “scuola media”, la tipica facciata in stile veneziano neoclassico e gli interni decorati da Domenico Paghini agli inizi dell’Ottocento ne tradiscono la derivazione nobiliare. La mostra fotografica “Tre nomi per un palazzo”, a cura di Martina Visentin, ne ripercorre le vicende storiche a partire dal 1705, anno della sua costruzione. Tre secoli di storia che hanno visto sfilare le maggiori famiglie udinesi: i Garzolini, i Polcenigo e infine i conti di Toppo. Proprio questi ultimi vollero che il complesso diventasse un convitto per l’educazione dei ragazzi più poveri e meritevoli. Il fatto che la Scuola Superiore abbia trovato sede proprio nei nuovi ambienti del Palazzo testimonia come questa volontà sia stata rispettata. Inoltre, la ristrutturazione ha messo a disposizione degli studenti una struttura di oltre 7000 mq.
L’Università di Udine si allarga: maggiori spazi e attenzione all’eccellenza, mantenendo forte il legame con il territorio e la città.
Nato a Chioggia il 23 dicembre 1996. Veneto di nascita, con radici istriane, udinese d’adozione. Studia Storia presso la Scuola Superiore dell’Università degli Studi di Udine. Acerrimo nemico dell’indifferenza e terribilmente curioso, assetato di conoscenza, inguaribile ottimista. Alla continua ricerca di qualcosa di cui meravigliarsi. Ama i dipinti di Monet e le poesie di Mario Luzi. Scrive per esplorare, perché non sa farne a meno.