L’Open Source è prima di tutto una filosofia: ti do gratis quello che ho creato cosicché tu possa svilupparlo e migliorarlo. L’esempio più noto è sicuramente il sistema operativo Linux ma forse in pochi conosco l’applicazione hardware di questo principio.

Esistono infatti gli Open Hardware, strumenti o componenti distribuiti liberamente seguendo la stessa politica dei Software liberi. Tra questi vi è la scheda Arduino.

Arduino nasce il 20 marzo 2004 ad Ivrea per opera di Massimo Banzi, un designer che voleva creare una scheda facilmente programmabile anche da chi non fosse un ingegnere elettronico. Chi la compra (la versione più utilizzata costa circa 20€), può utilizzarla facendo quello che vuole: gli schemi di progettazione sono liberi e libero è anche il software per programmarla.

A Scienzartambiente lo staff di Immaginario Scientifico ha voluto dimostrare la semplicità di Arduino mettendo alla prova alcuni studenti nella programmazione di un esapode che riuscisse a camminare. Sei gruppi, ognuno con un notebook, guidati solo dai pochi suggerimenti dati all’inizio, sono riusciti a far camminare tutte e sei le schede.

I due ragazzi che spiegavano il funzionamento della scheda ci raccontano di come la programmazione non sia solo scrivere codice ma soprattutto capire il funzionamento logico. “In Inghilterra – spiegano – dall’età di sette anni c’è un’ora alla settimana per imparare a programmare. In Italia una all’anno, a partire dai dodici.”

Non si risparmiano purtroppo le critiche verso il nostro Paese e la sua miopia digitale. Parlando di Banzi, l’inventore di Arduino, ci raccontano come i suoi incontri con le istituzioni italiane siano stati, usando un eufemismo, poco produttivi. Peccato che poi sia stato invitato da Obama alla Casa Bianca…

Siamo sicuri che l’incontro di oggi abbia dato molta più soddisfazione al team di Immaginario Scientifico. Un’invenzione come Arduino non può non incuriosire chi ascolta, e chissà… Magari ispirarlo per qualche idea futura.

 

 

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