Dopo il recente successo agli Oscar 2015, il messicano Alejandro González Iñárritu  ha sicuramente confermato la sua grandezza registica. Lo abbiamo conosciuto in passato grazie a film meravigliosi come Amores Perros, 21 Grams e Babel, ma anche Biutiful, che è purtroppo passato mezzo inosservato. Ma la consacrazione che lo porta da cineasta “di nicchia” a “globale” avviene con il furbissimo Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance), vincitore di quattro statuette. Tra queste, non poteva non esserci quella alla miglior fotografia, andata a Emmanuel Lubezki. Come è ben noto infatti, la pellicola vuole essere un lungo piano sequenza di due ore. O meglio, è l’unione perfettamente calcolata di più piani sequenza, che ci danno l’idea che la telecamera non stacchi mai.

Di seguito, alcuni esempi di film con i migliori piani sequenza degli ultimi anni. Ho cercato di evitare spoiler, ma in caso non vogliate anticipazioni, segnatevi solo i titoli. Non è una classifica.

1. Children of Men (Alfonso Cuarón, 2006)

In questo film c’è una scena che, per struttura e organizzazione, ha dell’eccezionale. Il protagonista Theo (Owen) è seguito dalla cinepresa per 6 minuti mentre risale un edificio, in una corsa frenetica in mezzo a uno scontro a fuoco.

2. In Bruges (Martin McDonagh, 2008)

Questo piccolo gioiellino anglosassone, una delle più interessanti commedie nere di sempre, contiene una scena che, nonostante sia semplice, non può che tenere incollati allo schermo. Il personaggio di Ken (Gleeson) affronta l’antagonista Harry (Fiennes) in una curiosa quanto cinica telefonata. E’ inquadrato solo Ken, mentre del pericoloso interlocutore si sente solo la voce.

3. The Adventures of Tintin (Steven Spielberg, 2011)

La scena dell’inseguimento per recuperare la pergamena è divertimento allo stato puro. Tintin (Bell), Haddock (Jerkis) e persino il cagnolino Milou si scatenano a cavallo di motorette e furgoni, si appendono, saltano ovunque, in una virtuosa coreografia. L’inquadratura passa da un personaggio all’altro, senza sosta.

4. Gravity (Alfonso Cuarón , 2013)

Cuarón è indiscutibilmente un amante dei piani sequenza. Gravity, vincitore di ben 7 Oscar, ne è un’altra prova lampante. Come dimenticare la spettacolare sequenza iniziale di 17 minuti? Da togliere il fiato.

5. True Detective, 1×04 “Who Goes There” (Cary Fukunaga, 2014)

Mi sono permesso di inserire un telefilm, a dimostrazione di quanto il target televisivo e cinematografico arrivino a sfiorarsi negli ultimi tempi.  Il culmine dell’episodio in questione è un piano sequenza di 7 minuti in cui Rust Cohle (McConaughey) è coinvolto in una retata della polizia. Ogni persona, ogni oggetto, ogni battuta è perfettamente studiata. Sinceramente, non ho mai visto una scena più difficile da realizzare – e più ben riuscita.

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