Oggi parliamo di un fotografo vivente, ma non per questo meno rilevante nel contesto del foto-reportage mondiale.

Steve McCurry è probabilmente uno dei pochi fotografi viventi a guadagnare facendo fotografie. E probabilmente rimarrà tra i pochi a poterlo fare, anche visti le polemiche e i risultati del Word Press Photo di quest’anno.

La sua carriera cambiò profondamente quando si trasferì a vivere in India.

Qui probabilmente le capacità artistiche trovarono il terreno più fertile: McCurry ha trasferito la sua passione per la vita, che traspira con forza dalle sua immagini, attraverso i colori e la vivacità della vita indiana.

Qui imparò che:

“Se sai aspettare le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto”

Da qui la sua carriera continuò tra fotografie di conflitti internazionali in IranIraqCambogia e molti altri. Questo gli permise di ottenere importanti premi e riconoscimenti internazionali, come il Robert Capa Gold Medal for Best Photographic Reporting from Abroad, un premio che viene dato a coloro che si sono distinti per il coraggio e le loro imprese.

Steve McCurry è anche il fotografo di una delle immagini più famose del mondo: Ragazza Afghana.

Questa foto è stata scattata il 4 settembre 2009 , e riguardo a questo lo stesso autore disse che:

In the strange dark-orange light and howling wind, battered by sand and dust they sang and prayed. Life and death seemed to hang in a precarious balance.

2 Comments

  • Claudio, 15/03/2015 @ 17:49

    Io sono un grande amante della fotografia di McCurry, lo considero uno dei fotografi più introspettivi ed ambiziosi del nostro secolo. Leggere questo articolo però mi ha lasciato un grande amaro in bocca: questo grande della fotografia è stato banalizzato dalla prima all’ultima riga, sono state date informazioni più o meno rilevanti in merito alla sua vita, ma senza entrare nello specifico delle sue esperienze di Vita. Va bene sintetizzare, ma così è troppo. Superficiale, banale: non ho altre parole per definire questo pezzo.

    • Giacomo Netto, 17/03/2015 @ 22:41

      Salve,
      apprezzo molto il suo commento, e la ringrazio. Però credo che abbia frainteso quello che è lo scopo di questa rubrica.
      La lunghezza che usiamo nei nostri articolo non permette di fare approfondimenti specifici su ogni fotografo, che inoltre non sono nemmeno necessari, poiché si trovano facilmente in diversi siti internet e libri.
      Questa rubrica ha lo scopo di dare uno spunto ai lettori, non di soddisfare esperti e appassionati che probabilmente hanno già approfondito l’argomento. Capisco che per chi è appassionato dell’argomento questa rubrica possa lasciare, come ha detto giustamente Lei, un po’ di amaro in bocca: ma qui si tratta di dare qualche pillola e informazione generale per spingere ad approfondire.
      Ad ogni modo, siamo aperti ad accettare ogni forma di feedback o consiglio per continuare a migliorarci.

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