Nel trevigiano, nelle terre attraversate dal fiume Sile, regnano antiche tradizioni rurali, tra storia e cultura.
Questi territori ricchi di ville, arte e acqua sono noti anche per una cultura gatronomica di alto livello. Sono le terre di coltivazione dell’asparago di Badoere I.G.P.La tradizione di questa coltura ha origini molto antiche: abbiamo testimonianza delle prime coltivazioni che risalgono a oltre 2000 anni fa, quando nei territori mesopotamici iniziò la sua produzione.
Nei territori veneti venne introdotta la coltura dell’asparago con i primi insediamenti romani, circa nel 200 a.C. Ed è appunto dal termine latino asparagus (“germoglio”) che deriva l’attuale denominazione e che indica nello specifico quale sia la parte commestibile dell’ortaggio. A sottolineare la tradizione di coltivazione di origine romana sono le citazione pervenute fino a noi da autori quali Teofrasto, Plinio, Catone e Apicio che descrivono le fasi di produzione minuziosamente.
L’asparago può essere di due tipi: bianco e verde. La differenza dei due sta nella luce: se l’asparago durante il suo processo di crescita viene esposto alla luce del sole, permettendo così la fotosintesi clorofilliana allora sarò di colore verde; al contrario se questo non avviene rimarrà bianco.
La differenza sta anche nel periodo di raccolta: nel caso dell’asparago bianco avviene quando il germoglio sbuca appena dal cumulo di terra, mentre l’asparago verde ha una raccolta posteriore. Infine l’ultima differenza sta nel gusto: il bianco ha un gusto meno intenso rispetto all’altro e deve essere spellato prima di mangiarlo.
Sebbene sia ricco di acqua nella sua composizione nutritiva, contiene vitamine C ed E e del gruppo B. Ha molte proprietà curative sia nel campo medico, sia nel campo cosmetico.
La coltivazione dell’asparago dura più anni e nel caso specifico dell’asparago di Badoere viene utilizzata la semina indiretta ossia si producono prima le piante (o “zampe” nel termine tecnico) e vengono solo in un secondo momento piantate nella cosidetta asparagiaia, ossia il terreno dove infine, dopo un ciclo di circa tre anni di produzione, vengono raccolte.
Tutto richiede l’ampio uso dell’uomo, ma attualmente gli impianti prevedono l’uso anche di macchine agricole.
La tradizione dell’asparago di Badoere con marchio I.G.P. è diffusa principalmente nel territorio di Treviso (Badoere e Morgano sono il centro) ma si estende fino ad alcuni paesi della provincia padovana e veneziana.
Le tradizioni del luogo consigliano di assaporare l’asparago bianco lesso. Il piatto più diffuso in tutto il territorio rimane vovi e sparasi ossia uova sode con asparagi lessi, il tutto condito con sale, pepe e olio extravergine d’oliva.
Per conoscere meglio questa prelibatezza del nostro territorio da segnalare è l’annuale appuntamento nei primi giorni di maggio a Badoere dove si tiene dal 1968 “La mostra provinciale dell’Asparago”.
Nata il 24 settembre del 1995 nella provincia veneziana. Dopo una deviazione che mi ha portato al diploma di geometra, ho trovato la vera vocazione studiando Lettere moderne all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Scrittrice occasionale, lettrice assidua dall’infanzia, i libri sono la mia vita.