Aviano, città dell’aria dalla natura italiana e americana. È da questa consapevolezza che nasce “It’s Aviano. Il Paese con la Base”, un progetto culturale ambizioso che decide di fare una cosa rara: guardarsi allo specchio e provare a capire che cosa significhi davvero convivere da settant’anni con una delle più grandi comunità statunitensi in Italia.

Il 2025 segna infatti un anniversario simbolico: settant’anni dall’attivazione ufficiale dell’accordo italo-statunitense che, il 15 febbraio 1955, portò all’interno del campo aeronautico italiano un contingente statunitense in base agli accordi NATO. Un evento tecnico, sulla carta. Ma con effetti profondi e duraturi sul territorio, sulla società locale e sull’immaginario collettivo di un paese pedemontano di poco più di 9.000 abitanti diventato, nel tempo, un piccolo laboratorio di globalizzazione ante litteram.

Il progetto It’s Aviano nasce proprio per indagare questa trasformazione. Non per celebrarla in modo acritico, ma per raccontarla con metodo, pluralità di sguardi e attenzione alle vite quotidiane. L’Amministrazione comunale di Aviano, con il supporto dell’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, ha scelto una strada chiara: unire ricerca accademica, narrazione audiovisiva e divulgazione, per restituire una storia che è insieme locale e globale.

Il cuore del progetto batterà nel biennio 2026-2027. Da un lato ci sarà il documentario “United States of Aviano. La faccia epica dell’America”, un lungometraggio di 90 minuti diretto dai filmmakers Francesco Guazzoni e Alessandro Pasian. Un racconto dentro settant’anni di convivenza: dalle radio americane che negli anni Settanta diffondevano musica allora “alienissima”, ai locali in stile yankee, dalle feste e dai matrimoni misti fino alle paure collettive dei momenti di crisi internazionale. Sullo sfondo, eventi che hanno segnato un’epoca: la guerra nei Balcani, la tragedia del Cermis, l’11 settembre e l’innalzamento al livello massimo dell’allerta sicurezza della base.

Il film intreccerà immagini d’archivio – dalle Teche RAI all’Archivio Luce, fino a materiali privati – e testimonianze dirette di civili e militari, italiani e americani. Uno sguardo che entra ed esce dalla Base, esplorando ciò che è rimasto accessibile e ciò che si è chiuso nel tempo, fino alla costruzione di una vera e propria cittadella autonoma all’interno del perimetro militare. Tra i fili narrativi, anche storie inattese, come il legame dell’attrice Amy Adams con la sua infanzia avianese, tanto forte da riecheggiare nel nome della figlia.

Parallelamente, l’Università degli Studi di Trieste condurrà una ricerca scientifica sul rapporto tra la comunità di Aviano e la Base. Coordinato dal professor Sergio Zilli, lo studio affronterà un tema cruciale della storia repubblicana del Friuli Venezia Giulia: l’interazione tra comunità locali e strutture militari. Ad Aviano, a differenza di molte altre realtà, questa relazione non si è mai interrotta con la fine della Guerra fredda, ma si è rinnovata, rendendo il caso avianese un esempio di continuità storica più che di frattura.

Il risultato sarà una pubblicazione e un convegno internazionale nel 2027, proprio nell’anno di Pordenone Capitale italiana della cultura.

Si tratta di un progetto del tutto inedito che va a coprire un buco nella storia della Destra Tagliamento il cui valore è dato dall’essere integrato a più livelli sociali e culturali. It’s Aviano dimostra inoltre che la convivenza, quando viene studiata e raccontata con intelligenza, può diventare non solo memoria, ma anche progetto. E forse persino futuro.