In apertura a questa edizione straordinaria ricordiamo che oggi è giorno di intima festività famigliare per la nostra amata Casa regnante: l’onomastico di S. M. la Regina Elena. All’augusta Donna, che in questi storici momenti dedica la sua attività a lenire le sofferenze di coloro che sono colpiti dai mali causati dalla guerra redentrice, vadano i più fervidi auguri di felicità di tutto il popolo italiano. Passiamo ora alle principali notizie che tengono banco nei quotidiani locali:
«Azioni delle nostre artiglieri su basso Isonzo e Tolmino! A Udine il prezzo del pane cornetto costa 54 centesimi! La seconda riunione a Padova per la crisi della carta! Il movimento rivoluzionario in Albania si estende alla costa!»
Riportiamo ora una sintesi del Bollettino di guerra n. 450: la controffensiva austriaca sul Carso è stata arginata, mille i prigionieri, tra cui quattro ufficiali. Le artiglierie italiane hanno bersagliato la stazione di S. Lucia, snodo strategico nella zona di Tolmino. Idrovolanti nemici hanno tentato di bombardare Venezia e la laguna di Grado durante la notte: nessuna vittima e pochi danni. Giunge alla nostra redazione il saluto dello Zar di tutte le Russie al Re d’Italia. S. M. Nicola II esprime le sue felicitazioni e quelle di tutto l’esercito russo per la brillante presa della piazzaforte di Gorizia, augura che la marcia verso le terre irredente possa continuare vittoriosa ed esprime sentimenti di inalterabile amicizia. Dopo le proteste della popolazione e le sollecitazioni della Società Operaia di Buttrio, la Regia Prefettura, con lodevole e sollecita energia, ha fissato a 54 centesimi il prezzo del pane cornetto nella forma stabilita a Udine. Invitiamo i signori fornai ad uniformarsi al prezzo stabilito dalle autorità al fine di frenare ogni illecita speculazione su questo genere di massimo consumo. Passiamo ora a trattare del movimento rivoluzionario albanese, i cui distaccamenti, secondo i quotidiani di Atene, hanno occupato i centri di rifornimento austriaci ad Alessio e Kroia. Nella seconda riunione degli amministratori dei giornali del Veneto, tenutasi a Padova, si è discusso della crisi della carta che rischia di creare seri danni al settore: attraverso un telegramma il sottosegretario al Commercio, On. Morpurgo, ha assicurato vivo interessamento da parte del governo e future riduzioni fiscali per l’acquisto di cellulosa, carbone e pioppo. In conclusione riportiamo i saluti dei nostri uomini al fronte:
«Dalle cime in cui ci troviamo, donde vediamo la nostra città e i nostri paesi, mandiamo per mezzo del nostro “Giornale di Udine” i più cari saluti alle nostre famiglie, fidanzate, parenti e amici» (Sergente Federicis Antonio, Cap. Magg. Zappatore Franzolini Rodolfo, Sold. Zappatore Pompei Luigi: tutti friulani del Comune di Udine)
Cari appassionati lettori, abbiamo appena fatto con voi un viaggio all’indietro di 100 anni. Quelle che avete appena letto sono le notizie che avreste potuto trovare nel “Giornale di Udine” la mattina del 18 Agosto 1916. Una mattina particolare: si era appena conclusa la sesta battaglia dell’Isonzo. Le truppe del generale Cadorna avevano appena ottenuto una prima significativa vittoria: la redenzione di Gorizia. Era l’8 Agosto quando i fanti della brigata “Pavia” entrarono in città. Veniva ora il compito più arduo: eliminare le difese austro-ungariche lungo tutta la corona di alture che circonda la roccaforte e conquistare i sobborghi cittadini. Le operazioni si conclusero la sera del 17 agosto, con la definitiva ritirata nemica dalla cintura montana. Ma questa è un’altra storia e noi vi abbiamo offerto solo un piccolo assaggio.
Nato a Chioggia il 23 dicembre 1996. Veneto di nascita, con radici istriane, udinese d’adozione. Studia Storia presso la Scuola Superiore dell’Università degli Studi di Udine. Acerrimo nemico dell’indifferenza e terribilmente curioso, assetato di conoscenza, inguaribile ottimista. Alla continua ricerca di qualcosa di cui meravigliarsi. Ama i dipinti di Monet e le poesie di Mario Luzi. Scrive per esplorare, perché non sa farne a meno.