Nel ripercorrere la storia de L’oppure, il decennio trascorso tra il 2015 e il 2025 appare agli occhi di chi scrive come una sequenza di trasformazioni graduali, in cui un’iniziativa nata da un gruppo di giovani interessati alla vita culturale cittadina si è evoluta fino a diventare un punto di riferimento stabile nel panorama locale. L’esperienza dell’Associazione permette di osservare da vicino come si sviluppano, crescono e si rinnovano le realtà culturali giovanili, soprattutto in territori di medie dimensioni come Pordenone, dove ogni progetto duraturo contribuisce a ridefinire le relazioni tra comunità, partecipazione e identità urbana.

Questa mia ricostruzione non intende celebrare o raccontare un percorso individuale, ma offrire uno sguardo documentato sulle tappe che hanno scandito la nascita, l’evoluzione e le prospettive dell’Associazione L’oppure. La sua storia si colloca infatti in un contesto più ampio, segnato da politiche culturali in trasformazione, da nuovi bisogni espressivi e da un costante confronto tra generazioni che cercano il proprio ruolo nella vita pubblica.

In questo quadro, L’oppure rappresenta un caso significativo: un progetto che, pur attraversando cambiamenti interni, ha mantenuto nel tempo una funzione riconoscibile e una capacità di adattamento che ne ha favorito la continuità.

Il 16 dicembre 2015 venne depositato il primo statuto, formalizzando un percorso iniziato un anno e mezzo prima, nel giugno 2014, con una serie di attività sperimentali. In quei mesi prese forma un gruppo interessato a osservare la vita culturale cittadina e a raccontarne gli sviluppi, individuando nel contesto locale un terreno fertile per nuove iniziative rivolte ai giovani.

All’inizio il progetto era conosciuto come Oppure Pordenone e si proponeva di documentare festival, concerti ed eventi che già animavano la città. L’intenzione era mostrare come il territorio offrisse opportunità significative, spesso meno visibili ma ben presenti. La Redazione che si costituì attorno a questo obiettivo fu caratterizzata da un clima collaborativo, animato da interesse per la comunicazione culturale e dalla volontà di acquisire competenze attraverso il lavoro collettivo. Anche la definizione del nome dell’Associazione attraversò una fase di assestamento, fino ad assumere la forma che ne sarebbe diventata il simbolo e il riferimento delle sue principali rubriche.

Nel corso degli anni la composizione del gruppo cambiò in modo naturale, come spesso accade nelle realtà giovanili. Dalla fase iniziale, caratterizzata da un’ampia partecipazione con soci e collaboratori distribuiti tra Friuli Venezia Giulia e Veneto orientale – quasi un centinaio di persone -, molti membri si spostarono verso nuovi contesti di studio e lavoro, portando con sé quanto appreso nell’Associazione. Altri contribuirono a mantenere continuità e a consolidare le competenze interne. Da questo ricambio emerse un patrimonio condiviso di conoscenze e relazioni, che continuò a circolare anche quando i protagonisti delle prime stagioni intrapresero percorsi distinti.

La diminuzione progressiva della presenza attiva impose una riflessione sulle prospettive future. Nonostante ciò, l’ampia produzione redazionale — oltre un migliaio di articoli — attestava con chiarezza la solidità del lavoro svolto e il valore culturale costruito nel tempo. Questo insieme di esperienze rappresentò un elemento decisivo nel sostenere la continuità e nel trasmettere ai nuovi ingressi una base condivisa da cui ripartire.

Col tempo emersero nuove aree di interesse, tra cui un’attenzione più sistematica all’offerta del territorio. Questa evoluzione avvenne parallelamente al rafforzarsi delle politiche culturali cittadine, fino alla designazione di Pordenone come Capitale Italiana della Cultura 2027. Il riconoscimento di quest’anno ha creato un contesto favorevole per immaginare un ampliamento delle attività dell’Associazione, orientandole verso un progetto più articolato, capace di intrecciare cultura, storia, arte e vita sociale del territorio. Le prime iniziative di questa nuova fase sono attese nel corso del 2026.

Pur cambiando nel tempo, l’Associazione ha mantenuto il suo nucleo di continuità: la volontà di partecipare alla crescita culturale del territorio e di offrire ai giovani uno spazio di incontro e confronto si sta gradualmente traducendo nella nascita spontanea di una nuova Redazione under 23.

Nel suo decennale, L’oppure si presenta come una realtà in continua evoluzione, capace di intrecciare la propria storia con le nuove opportunità che il territorio sta elaborando. I riscontri recentemente provenienti dal pubblico di Pordenone e della provincia indicano come l’attività dell’Associazione mantenga una funzione riconosciuta e un impatto sociale misurabile, segno della persistenza e dell’attualità del progetto originario.

Un ruolo determinante in questa continuità è svolto dai soci e dai collaboratori che, condividendo la visione delle origini, mettono a disposizione competenze, tempo e idee. La loro partecipazione volontaria ha rappresentato una risorsa essenziale, in linea con quella tradizione civica che riconosce nel volontariato un elemento fondamentale per la vita collettiva, secondo il principio per cui il benessere di una comunità si costruisce attraverso l’impegno condiviso.

Accanto a essi, anche il sostegno dei lettori e dei donatori — spesso modesto ma costante — ha contribuito alla stabilità dell’Associazione. Visualizzazioni, interazioni e contributi economici hanno costituito un fondamento materiale e simbolico che ha permesso a L’oppure di proseguire il proprio cammino e di mantenere un’attività continuativa.

Con l’auspicio di festeggiare il ventennale, a tutti, la mia profonda gratitudine e i miei ringraziamenti.

Il Presidente

Alessio Conte