L’umanità si sforza da sempre di rinchiudere il mondo – e se stessa – all’interno di leggi definite, ripetitive, nel tentativo di trovare dei punti di riferimento che le permettano di prevedere in qualche modo lo sviluppo delle situazioni. Con il suo romanzo, Friedrich Dürrenmatt vuole suggerirci come la realtà sia invece del tutto imprevedibile e spesso non risponda alle leggi della logica umana.

L’autore svizzero scrive La Promessa – Un requiem per il romanzo giallo nel 1956, inizialmente come sceneggiatura per il film Il mostro di Mägendorf di Ladislao Vajda. La seconda parte del titolo rivela, tuttavia, le reali intenzioni del romanziere: Dürrenmatt si propone di denunciare l’irrealismo che caratterizza i romanzi gialli – in cui i fatti sono eccessivamente controllati dall’investigatore, che sembra avere sempre l’idea giusta al momento giusto – contrapponendoli alla realtà che, il più delle volte, si rivela priva di senso e del tutto governata dal caso.

La storia comincia con uno scrittore di romanzi gialli (il narratore) che si trova in una città nell’est della Svizzera per tenere una conferenza. La sera, nel bar del desolato hotel in cui soggiorna, fa la conoscenza di un anziano signore, ex comandate della polizia cantonale di Zurigo, che lo invita a recarsi con lui proprio a Zurigo. Il giorno successivo, durante il viaggio, il vecchio racconta allo scrittore la triste storia del suo miglior agente, oggetto della narrazione vera e propria:

il commissario Matthäi, freddo ed infallibile, viene trasferito in Giordania in seguito ad una promozione, ma il giorno prima della sua partenza viene rinvenuto il cadavere di una bambina. L’ambulante che ha denunciato il fatto alla polizia è da subito sospettato, ma Matthäi è convinto che non sia lui il colpevole. Così, il commissario rimane incastrato nella disperata e folle ricerca del vero assassino, seguendo indizi incerti e vaghi, poiché ha promesso alla famiglia della piccola che le avrebbe reso giustizia. Fedele ai propositi dello scrittore, la storia avrà un finale inaspettato.

Ispirate al romanzo, sono state realizzate due versioni cinematografiche dopo Il mostro di Mägendorf: uno sceneggiato televisivo del 1979, di Alberto Negrin con Rossano Brazzi; ed un film del 2001, di Sean Penn con Jack Nicholson.

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