Grandi festeggiamenti a Berlino domenica 9 novembre 2014: i venticinque anni dalla caduta di quel muro che ha segnato fisicamente non solo la divisione di una città, ma anche quella di un popolo, di un continente e forse persino del mondo sono un qualcosa che non può passare senza lasciare una traccia.

Sin da sabato 8 una particolare installazione ha diviso nuovamente la città, passando esattamente laddove il muro era passato fino a 25 anni prima: la cosiddetta Lichtgrenze (it. “confine di luci”) ha ricostruito il muro con 8000 palloncini illuminati su piedistalli, una fila lunga 15 chilometri.

Un programma di festeggiamenti indimenticabili ha animato dal pomeriggio l’immenso palco costruito per l’occasione dietro la Porta di Brandeburgo, in direzione della Siegesäule. Dalle ore 14.00 si sono alternati sul palco artisti emergenti della scena berlinese, alternati da film sul muro e sulla DDR e interviste ad alcuni dei maggiori protagonisti della rivoluzione pacifica che ha portato alla caduta del muro, ma anche di un regime, quello della DDR, che l’attuale sindaco di Berlino, Klaus Wowereit, per l’occasione non ha esitato a definire “lo stato dell’ingiustizia”.

L’esibizione di Peter Gabriel, che per l’occasione ha cantato Hero accompagnato da un’orchestra di giovanissimi, ha rappresentato sicuramente il punto più alto del programma pomeridiano, anche se non sono mancate, almeno per quest’italiano che vi scrive, altre sorprese molto positive, quali per esempio l’ottetto berlinese di ottoni e voce chiamato Beat ‘n’ Blow.

Dalle 18.00 al via il programma serale che ha condotto velocemente ai discorsi ufficiale e alla conseguente liberazione dei palloni della Lichtgrenze a partire dal palco su cui, tra gli altri, oltre al sindaco di Berlino, erano presenti anche Mikhail Gorbaciov, Martin Schulz e Muhammad Yunus. A seguire Daniel Barenboim, proprio come 25 anni prima, ha condotto la Staatskapelle Berlin suonando il quarto movimento della nona sinfonia di Beethoven. Al termine del movimento una Porta di Brandeburgo ricoperta da giochi di laser e i fuochi d’artificio hanno illuminato la notte berlinese. Il programma serale è poi proseguito con Udo Lindenberg e Paul Kalkbrenner.

Una serata colma di emozioni, nel ricordo degli orrori della divisione e della soppressione della libertà, una serata dal motto Mut zur Freiheit, cioè “coraggio per la libertà”.

Foto: Federica Benuzzi (instagram: @_fernwehrica)

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