Il Friuli si sa, è terra di migranti. Durante la prima metà del secolo scorso migliaia di persone hanno lasciato la nostra regione alla ricerca di un futuro migliore. Alcuni hanno fatto ritorno a casa, altri si sono stabiliti nei Paesi che li hanno accolti, spesso contribuendo con le loro abilità allo sviluppo di queste terre e costruendosi una solida reputazione.

Nel centenario della sua nascita, Udine ricorda con una mostra uno dei suoi esuli di maggior successo: stiamo parlando di Albert Chiarandini, uno dei maestri della pittura canadese e nordamericana del Novecento.

Chiarandini nasce a Udine nel 1915. Autodidatta, frequenta per alcuni anni lo studio dello scultore Luigi Moro, per poi emigrare, appena diciassettenne, in Canada. Qui continua i suoi studi presso il locale  Ontario College of Arts. Col passare del tempo sviluppa uno stile molto personale, dal tratto fortemente impressionista, facendosi una reputazione di eccellente paesaggista e ritrattista: le sue pennellate sciolte, ma allo stesso tempo decise ed espressive riescono a catturare appieno la fugace bellezza dei paesaggi canadesi, a esprimerne esaustivamente la maestosità e il romanticismo.

Negli anni Sessanta realizza quelle che probabilmente sono considerate le sue opere migliori: gli Yorkville Hippies, una serie di ritratti ai protagonisti della contestazione giovanile, riuscendo a riprodurne perfettamente il disagio, il desiderio di cambiamento e la disperata ricerca di sé stessi. Negli ultimi anni di vita Chiarandini ha avuto l’onore di essere accostato al Gruppo dei Sette, la più conosciuta ed importante cerchia di pittori canadesi.

L’esposizione, curata da Eva Chwojko  e organizzata presso la Sala del Popolo di Palazzo D’Aronco in collaborazione con la Georgina Arts Centre & Gallery of Ontario, il Cento di Cultura canadese dell’Università di Udine e il Comune, conta una trentina di opere dal vasto corpus dell’artista italo-canadese, si concluderà questo sabato con la presentazione di una monografia interamente dedicata a Chiarandini, accompagnata dalle note della flautista Luisa Sello.

Photo by: ww.studio737.com

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