Molti aspetti di Trieste sono nascosti ai più. Per la fretta, la distrazione, il cellulare che squilla, il nostro sguardo non si alza più di un metro.

E in una fresca mattina di gennaio serve un’incazzatura brutale per mollare i libri in aula studio e andare lì. Nel bosco che cresce sopra l’ultimo edificio del complesso centrale, il C11. Ti ritrovi fuori senza giacca, incurante del freddo. Senza nemmeno pensarci, la direzione cambia. E ti trovi, invece che sull’asfalto sicuro, in mezzo ad una boscaglia incurata, selvaggia. Brutta da fuori, magica dentro.

Come si entra in un primo tunnel naturale, l’atmosfera cambia. Non si sente quasi più il brusio della città e persino la rabbia sembra essere rimasta alle soglie del bosco.

Emerge il cinguettio degli uccellini.

Il frush-frush di un merlo che scava fra le foglie di quercia secche.

Il cric-crac delle scarpe che frantumano gli aghi di pino.

Si sale, il sentiero è ampio e piacevole, a dispetto dell’inizio stretto e cupo come fosse l’ingresso di un mondo incantato. Sembra di essere forse non sulle Dolomiti, ma quasi. Il passo è svelto per la scarsa pendenza.

Manca poco alla cima.

Mi fermo.

Immobile.

Una folata di Bora ha scosso le cime dei pini più alti. Si ode un suono marino, simile alle onde che si infrangono sul Molo Audace. L’aria marina arriva fino all’entroterra facendo risuonare gli alberi come strumenti magici.

Arrivati in cima o, per meglio dire, nel punto più alto, si apre un panorama stupendo. Il blu del mare e l’azzurro del cielo sono uniti dalla linea d’orizzonte. Trieste è lì, in basso, confusa tra gli arbusti. Ma la vera bellezza è davanti a noi, non in basso. Laggiù a sinistra nelle giornate più terse si vedono Muggia e l’Istria.

Chiudendo gli occhi sembra di essere in riva al mare. Profumi, suoni, non solo colori.Se si dovesse badare solo alla vista resteremmo delusi e perderemmo gran parte delle sensazioni.

Chiudiamo gli occhi e apriamo gli altri sensi al mondo. Scopriremo un universo ricchissimo di sapori, odori, suoni, vibrazioni impercettibili che ci sorprenderanno.

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