Presentiamo ora un’altra realtà, un progetto che vuole farsi custode della cultura tessile friulana.

La prossima intervista riguarda Stefania Domini, libera professionista, architetto e novella tessitrice. Il progetto che presentiamo è “Memoria della Tela”, e lo conosciamo attraverso gli occhi di Stefania, che parlando di sé e delle sue passioni non lascia spazio a dubbi “Mi sono sempre sentita artigiana dentro. Produrre un tessuto vuol dire partire dalla progettazione, dalla conoscenza dei materiali, dagli studi e schizzi di colore, da valutazioni sulla comodità e l’effetto tattile, vuol dire maneggiare strumenti, preparare lunghi e difficili orditi, contare fili, pesare, schedare, etc. …. tessere sembra quasi essere la fase finale di un lungo processo. Tanto lavoro, pazienza, dedizione. Non esistono mezze misure: o ami farlo o lo odi. Di sicuro i pezzi finiti vengono apprezzati da tutti ripagando la fatica con una grande soddisfazione.”

Pochi dubbi sembra avere anche riguardo al settore manifatturiero italiano “Il buon gusto italiano e le arti da cui siamo avvolti vivendo in un Paese traboccante d’arte e cultura, per forza di cose lasciano traccia nella produzione artigiana italiana anche contemporanea. Tutt’oggi, nonostante le difficoltà o forse proprio per quelle, siamo in grado di raggiungere e difendere alti livelli di qualità realizzativa e senso estetico. E’ la presenza e cura di entrambe le componenti, del bello e del ben fatto, che ancora oggi è il punto di forza della manifattura italiana.”

Come è nato il progetto? Cosa si propone di fare?
Il Progetto cui si fa riferimento “Memoria della Tela” (Fagagna, Museo Cjase Cocèl) è un progetto-laboratorio di tessitura per lo studio e la riscoperta dell’arte tessile tradizionale del Friuli. Cito dai testi sviluppati in occasione dell’inaugurazione avvenuta nel 2013: “Il gruppo fondatore proviene dai corsi TIESSI. Tradizione e Creatività. Laboratorio di Tessitura e Textile Design, attivati presso l’Università delle LiberEtà del F.V.G. Di Udine grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Progetto Giovani FVG.it 2012).”.
La Professoressa
Carmen Romeo, per competenze sue proprie e a coronamento di una vita professionale dedicata all’insegnamento ed anche alla ricerca storica relativa alla storia della tessitura in Regione, ne è il Responsabile didattico e scientifico.
L’obiettivo, in estrema sintesi, è l’analisi e studio dei quaderni manoscritti di antichi tessitori friulani arrivati fino a noi. Ciò per riproporre in chiave anche contemporanea i tacamenti ivi rappresentati e dunque gli intrecci tipici dei tessuti della nostra tradizione tessile regionale.
Per le campionature ed i manufatti vengono impiegati telai manuali di varia dimensione da due a sedici licci (la maggior parte delle partecipanti al gruppo memoria della Tela utilizza telai a 4 ed 8 licci).

Stefania fa parte del gruppo di ricerca e riproposizione di manufatti tessili fin dalle sue origini.“Nei primi anni ho assiduamente partecipato a tutte le attività interne del gruppo, mi sono anche occupata di mansioni di carattere gestionale e segretariale e tutt’ora partecipo ai momenti didattici come allieva e a quelli divulgativi come animatrice del laboratorio nelle occasioni d’apertura al pubblico concomitanti con le tradizionali feste presso il Museo di Cjase Cocèl.
Di recente ho iniziato a collaborare anche con l’Asscociazione culturale “Noi … Dell’Arte” con sede a Gorizia. Tale giovane realtà organizza attività, laboratori e momenti di ricerca e sperimentazione inerenti a tutte le arti tessili con particolare attenzione anche in questo caso alla tessitura manuale: nel goriziano viene custodita, tutelata e divulgata un’importante tradizione tessile.”

Noi come sempre sfogliamo le foto; potete anche voi dare un’occhiata al sito ufficiale di “Memoria della Tela” . A dire il vero noi abbiamo la fortuna di sbirciare anche i lavori personali di Stefania, che ha partecipato a diversi approfondimenti presso “Memoria della tela”, ad alcuni corsi “TIESSI” presso le Liberetà di Udine (docente Prof. Carmen Romeo) e sui telai a pedali  messi generosamente a disposizione presso gli spazi di “Noi … Dell’Arte” di Gorizia. “Tutte le foto della cartella “Tessitura” sul mio profilo Facebook sono progetti da me ideati e realizzati, non sono copie, anche se traggono origine e spunto dagli approfondimenti cui ho potuto partecipare.

 

Sfogliando le foto ciò che balza all’occhio è l’eleganza, le linee sobrie e pulite, ma allo stesso tempo non monotone, anzi: in ciascuna opera c’è un dettaglio che cattura l’attenzione. Sono le stesse linee del passato o le avete reinterpretate?
Le abbiamo sia riproposte che reinterpretate, rompendo in alcuni casi geometrie simmetriche in favore di asimmetrie più affini al sentire contemporaneo.  Aggiungo che anche la scelta di filati non è sempre “filologica”. Gli antichi tessitori per evidenti motivi impiegavano esclusivamente filati in fibra naturale tinti con sostanze naturali. Oggi è molto difficile reperire filati similari a quelli di un tempo. Cerchiamo di utilizzare materiali di buona qualità sempre. Nelle attività laboratoriali ci capita d’impiegare anche filati misti e d’inserire fili di lurex per sperimentare con le textures degli intrecci interessanti effetti di luce di gusto contemporaneo.

Tuttavia dobbiamo fare i conti con la realtà, almeno quella attuale: pensare a una commercializzazione di questi prodotti sembra difficile.
Facciamo parte di quella cerchia di piccoli artigiani italiani che hanno la peculiarità di fare da anello di congiungimento tra la memoria e tradizione del territorio ed il futuro. Non siamo portatori d’innovazione; in un certo senso siamo gli ultimi custodi di tradizioni che rischiano d’andare perdute nei prossimi decenni. Anche il saper fare racconta la storia del nostro popolo. Anche il saper fare fa parte delle radici della nostra cultura. Non possiamo lasciare che cadano nell’oblio, visto poi che potrebbero essere ancor oggi e anche domani, fonte di lavoro, sempre che riusciamo a trovare un modo per rendere economicamente sostenibili lavorazioni manuali di questo livello.

L’intervista si chiude con un invito di Stefania che si rivolge direttamente ai lettori , e noi riportiamo fedelmente!

Vi mando un caro saluto ed un invito … venite a vedere dal vivo cosa vuol dire tenere tra le mani un tessuto fatto a mano presso queste uniche e meravigliose realtà del Friuli Venezia Giulia !

E noi, per tenerci aggiornati, possiamo tenere d’occhio questi siti:
Per “Memoria della Tela” ed il Museo Cjase Cocèl di Fagagna (UD)
su Facebook: Museo della vita contadina – Cjase Cocèl
Per “Noi … Dell’Arte” a Gorizia:
su Facebook: Noi dell’arte – Associazione Culturale

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